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Flash mob davanti alla Regione per i disabili: «La nostra fase 2 non è mai iniziata»

Anche l'associazione rescaldinese Mondo CHARGE al flash mob per chiedere alla Regione di far ripartire centri diurni e assistenza domiciliare per i disabili

Flash mob a Palazzo Lombardia per i disabili gravi

Magliette bianche, polsi legati con nastri rossi e un messaggio forte e chiaro: “Per noi la fase 2 non è mai iniziata”. Parenti e rappresentati delle associazioni che si occupano di disabilità sabato 13 giugno hanno dato vita ad un flash mob davanti a Palazzo Lombardia per chiedere a gran voce che vengano ascoltate le loro richieste per la riapertura in sicurezza dei centri diurni per disabili e per la ripresa dell’assistenza domiciliare. Tra chi è sceso in piazza Città di Lombardia, c’era anche l’associazione rescaldinese Mondo CHARGE, che si occupa di supportare e migliorare la qualità della vita delle persone colpite dalla sindrome omonima e delle loro famiglie.

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«Per noi è importante far sentire la nostra voce – sottolinea Luigi Di Lello, presidente di Mondo CHARGE -. In piazza eravamo in tanti, ma non quanti avremmo voluto: non per disinteresse ma perché i più erano impossibilitati a venire, proprio perché relegati in casa ed impossibilitati a lasciare i propri figli gravemente disabili. Le mani legate con nastri rossi rappresentavano proprio questo, il segno che le tante belle parole scritte in merito al riavvio delle assistenze domiciliari e alle riaperture dei centri diurni nelle delibere di Regione Lombardia sono, appunto, belle parole e nulla di più».

«Le nostre richieste non sono “fantasie campate per aria” ma proposte concrete ed assolutamente necessarie per riaprire e per farlo in sicurezza – continua Di Lello -. Se i locali dei centri diurni non sono adeguati a mantenere un distanziamento e gli operatori non sono in numero sufficiente ad operare con nuclei ristretti, una riapertura in sicurezza non sarà mai possibile senza lo stanziamento di fondi ulteriori. Io personalmente un “Non ci sono soldi” come risposta non lo accetto: se non ci sono soldi è perché sono stati utilizzati per altro. Scelta assolutamente legittima e politicamente accettabile, ma chi di quei soldi dispone con delibere e stanziamenti dovrebbe avere il coraggio di difendere le proprie scelte e non di trincerarsi dietro risposte che servono solo a non assumersi le responsabilità che il ruolo obbliga a prendersi».

Delle richieste portate ieri in piazza Città di Lombardia, peraltro, Mondo CHARGE, insieme all’associazione Nessuno è Escluso e al Comitato Famiglie Disabili Lombardia si è già fatta portavoce nei consigli comunali del Legnanese e di altre città lombarde, per chiedere ai comuni di affiancarli in questa battaglia davanti alla Regione e allo Stato. Proprio Rescaldina nelle scorse settimane era stato il primo comune a dare il via libera alla mozione di associazioni e comitati.

«Il flash mob di ieri e stato solo un ulteriore passo, dopo le lettere e le mozioni presentate nei consigli comunali lombardi – conclude Di Lello -. Mondo CHARGE e Comitato Famiglie Disabili non si fermeranno e continueranno a chiedere con forza ma con l’educazione che anche ieri ci ha contraddistinto le misure necessarie. Le iniziative proseguiranno fino a quando non verranno emessi provvedimenti che riterremo adeguati alle necessità dei nostri ragazzi. La disabilità quando arriva arriva, e a quel punto hai tre strade davanti: abbatterti e rinunciare, proseguire accettando quello che viene o alzarti e combattere per i tuoi diritti. Noi tutti abbiamo intrapreso la terza strada».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 14 Giugno 2020
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