“Siate visionari e onesti”: l’abbraccio della Liuc ai suoi neodottori
I messaggi del Presidente Comerio e della Rettrice Gervasoni: radici nell’impresa, sguardo al mondo
Una grande festa tra musica, sorrisi ed emozioni ha animato il parco della LIUC – Università Cattaneo nella serata di venerdì 27 giugno. “Laureati in festa”, la tradizionale cerimonia di chiusura dell’anno accademico, ha riunito studenti, famiglie, docenti e rappresentanti del mondo imprenditoriale per celebrare i protagonisti dell’anno: 867 neodottori e dottoresse.
Di questi, 659 hanno conseguito la laurea in Economia e Management, 203 in Ingegneria Gestionale e 5 in Giurisprudenza. Sul palco anche 9 giovani ricercatori che hanno completato il percorso di Dottorato. Ben 126 i laureati che hanno raggiunto il traguardo con lode, e tra questi anche gli studenti inseriti nella prestigiosa “Dean’s List”, riconoscimento internazionale per chi ha concluso il percorso magistrale con il massimo dei voti e una media superiore a 29/30.
I valori, la rotta, il futuro
“Non abbiate paura del futuro: mantenete la rotta, la stella polare è il simbolo della nostra Università” ha detto la rettrice Anna Gervasoni nel suo primo intervento ufficiale in questa veste. Un discorso centrato sulla fiducia nelle capacità dei giovani, sull’importanza di conservare il pensiero critico e di costruire “un nuovo inizio” all’insegna della responsabilità e del senso etico. “Abbiamo cercato di trasmettervi non solo competenze ma un modo di pensare – ha sottolineato – Siate curiosi, ambiziosi, socialmente responsabili”.
Gervasoni ha ricordato anche le dimensioni umane del percorso universitario: “Negli anni dell’Università si creano legami che vi accompagneranno nella vita. Qualcuno trova persino l’anima gemella. È bello pensare che l’Università prepari alla vita, non solo al lavoro”.
LIUC: l’impresa dell’educazione
Il presidente Riccardo Comerio, riconfermato alla guida della grande famiglia Liuc, ha posto l’accento sull’identità profonda della LIUC come università “nata dalle imprese” e in dialogo costante con il mondo produttivo. “Il nostro non è uno slogan: è un modello accademico distintivo – ha dichiarato –. Formiamo non solo per il sapere, ma per il saper fare. Vogliamo che ciò che si insegna generi crescita umana e sociale”.
Nel suo discorso ha ricordato i numerosi progetti in corso, tra cui il MILL (Manufacturing, Innovation, Learning, Logistics), la collaborazione con ComoNext, il JRC di Ispra e le fondazioni MUSA e U4I. Ha parlato anche del nuovo servizio navetta da settembre e dell’ampliamento dell’offerta accademica con nuovi master e un titolo trasversale tra Economia e Ingegneria in arrivo nel 2026.
Non sono mancati i dati a confermare la solidità dell’Ateneo: il 30% degli studenti trascorre un periodo all’estero, l’88% dei laureati in Economia e il 95,2% in Ingegneria trova lavoro entro un anno, spesso già entro due mesi dal titolo.
Un invito a restare connessi
Entrambi gli interventi hanno concluso con un richiamo alla comunità degli Alumni, che continua a crescere in Italia e nel mondo, con sedi attive a Londra, Bruxelles, New York, Dubai, Svizzera e presto Singapore. “Abbiate cura del valore che siete per voi stessi – ha detto Comerio – e moltiplicatelo per dare valore là dove sarete”.
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