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L’oro raggiunge nuovi massimi, la Banca d’Italia gode del rialzo delle quotazioni

È il quarto detentore di riserve auree al mondo, dietro solo a istituzioni come la Federal Reserve degli Stati Uniti, la Bundesbank tedesca e il Fondo monetario internazionale

lingotti oro apertura

Questo articolo è stato curato da Giovanni Fatta Del Bosco  dello Starting finance club Liuc , la più grande community di divulgazione finanziaria under 30 in Europa ed una delle top 5 start-up italiane secondo la piattaforma LinkedInA

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Il mercato dell’oro è attualmente in fermento, con il metallo prezioso che ha recentemente toccato nuovi record storici nelle sue quotazioni. Questo trend ascendente è alimentato principalmente da una serie di fattori, tra cui le tensioni geopolitiche, l’interesse crescente delle banche centrali e le aspettative di tagli dei tassi di interesse di riferimento.
L’oro è tradizionalmente considerato un bene rifugio, e il clima di incertezza geopolitica attuale potrebbe ulteriormente spingere al rialzo le sue quotazioni, sebbene non ci siano certezze in merito. Il recente rally dell’oro ha catturato l’attenzione degli investitori, soprattutto per l’entità significativa dei suoi aumenti percentuali.

Nel corso dell’ultimo mese, le quotazioni dell’oro sono schizzate in alto del 25%, superando i massimi storici precedentemente registrati. Questo trend di crescita costante è particolarmente rilevante per le banche centrali, che hanno visto aumentare il valore delle loro riserve auree.
Un esempio emblematico è la Banca d’Italia, che ha quasi raddoppiato il valore della sua riserva aurea dal 2018. Se a fine 2018 il valore della riserva era di 88 miliardi di euro, nel febbraio 2024 aveva già raggiunto i 147,9 miliardi di euro. Questo rende la Banca d’Italia il quarto detentore di riserve auree al mondo, dietro solo a istituzioni come la Federal Reserve degli Stati Uniti, la Bundesbank tedesca e il Fondo monetario internazionale. Le riserve auree italiane ammontano a 2.452 tonnellate, così geograficamente allocate:

Economia varie

Riflessioni sull’investimento: valutare il momento giusto
Il costante rialzo delle quotazioni dell’oro ha spinto molti a valutare se sia il momento opportuno per monetizzare il proprio oro fisico, dato che il prezzo non è mai stato così elevato. Tuttavia, la decisione di vendere dovrebbe essere ponderata, considerando sia le prospettive future per il prezzo dell’oro che le necessità personali di liquidità.

Tendenze globali: tensioni geopolitiche e domanda d’oro
Le tensioni geopolitiche in corso, unitamente alle aspettative di tagli dei tassi di interesse da parte delle principali banche centrali, continuano a sostenere la domanda di oro e a far salire il suo prezzo. Gli esperti del settore prevedono che questa tendenza ascendente continuerà nel breve e medio termine, con proiezioni che indicano la possibilità di raggiungere i 3.000 dollari l’oncia (attualmente pari a 2.383 dollari per oncia) Inoltre, va notato che il ruolo dell’oro come riserva di valore è stato rafforzato anche dalle recenti tensioni in Medio Oriente, con l’attacco dei droni iraniani a Israele e la crescente instabilità in Ucraina. In risposta a queste sfide geopolitiche, molte banche centrali, tra cui la Banca d’Italia, stanno aumentando le proprie riserve auree come forma di diversificazione e protezione contro l’incertezza.

Conclusioni: oro in ascesa e proiezioni positive
In conclusione, il recente rialzo delle quotazioni dell’oro rappresenta un fenomeno significativo sui mercati globali, portando benefici sia agli investitori che alle istituzioni finanziarie come la Banca d’Italia. Sebbene il futuro sia incerto, le prospettive per il metallo prezioso rimangono positive, alimentate dalle tensioni geopolitiche, dalle politiche monetarie globali e dalla sua intrinseca natura di bene rifugio in tempi di incertezza.

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Pubblicato il 22 Aprile 2024
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