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La normativa italiana ed europea sul CBD spiegata nel dettaglio

In Italia e nel resto dell’Unione Europea è in corso da tempo un processo di graduale sdoganamento della cannabis che è passato anche attraverso la liberalizzazione della produzione e della vendita di cannabidiolo

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Le leggi sul cannabidiolo in Italia e in Europa: ecco come stanno le cose

In Italia e nel resto dell’Unione Europea è in corso da tempo un processo di graduale sdoganamento della cannabis che è passato anche attraverso la liberalizzazione della produzione e della vendita di cannabidiolo.

Negli ultimi anni siamo passati da una situazione di proibizionismo piuttosto marcato a un’apertura che ha riversato sul mercato tantissimi prodotti light di ogni tipo: sono ormai disponibili oli, infiorescenze e tanti altri articoli ricercati come i cristalli di CBD online e nei negozi fisici.

Ma come siamo arrivati a un cambiamento così epocale e come si presenta, oggi, la normativa sul cannabidiolo in Italia e in Europa?

Lo spieghiamo nel seguente articolo.

L’Unione Europea distingue tra cannabis legale e illegale: ecco in che modo

Prima di illustrare qual è la posizione dell’Unione Europea rispetto al CBD è opportuno fare una precisazione: nei confronti della produzione e della vendita di questa sostanza l’UE non ha fissato regole rigide e precise, ma ha agito attraverso una serie di considerazioni e di istruzioni lasciando ampio margine a ogni Paese membro di legiferare sul tema.

Uno dei punti fermi in Europa in materia di cannabidiolo è la distinzione tra i prodotti cosiddetti ‘light’, privi di effetti psicotropi e quelli che, in virtù della loro composizione, sono considerabili stupefacenti.

Il discrimine risiede nel loro contenuto in THC, la molecola responsabile degli effetti droganti della cannabis.

In particolare, sono considerati legali i prodotti ottenuti a partire da piante di canapa caratterizzate da una percentuale di THC inferiore allo 0,2%. Le specifiche varietà per le quali è lecita la coltivazione sono indicate in un apposito Catalogo comune al quale, spesso, fanno riferimento anche le normative dei singoli Paesi promulgate al fine di disciplinare l’industria della cannabis.

In aggiunta, recentemente l’UE ha dimostrato una piena apertura nei confronti della libera circolazione del CBD all’interno del territorio comunitario in seguito al caso Kanavape. A questa vicenda abbiamo dedicato il prossimo paragrafo.

Secondo la Corte di Giustizia europea, deve essere garantita la libera circolazione del CBD in tutta l’UE

Kanavape è il nome di un’azienda francese dedicata al commercio di liquidi per sigaretta elettronica contenenti CBD. I loro e-liquid venivano prodotti a partire da cannabidiolo proveniente dalla Repubblica Ceca ed estratto da piante di cannabis.

Tale azienda venne posta in stato di accusa dalla giustizia francese in quanto si sosteneva che il CBD utilizzato per i loro liquidi violasse le norme nazionali sulle piante velenose. Eppure anche la Francia consente l’estrazione del cannabidiolo dalla cannabis.

Qual è stato il motivo che ha causato l’apertura di un processo contro Kanavape?

Tutto è legato alle parti della cannabis utilizzate per l’estrazione del CBD: in Repubblica Ceca è legale ottenerlo dall’intera pianta, in Francia, invece, è lecito solo se avviene a partire dai semi.

Per dirimere la causa giudiziaria è stato richiesto un parere ufficiale da parte della Corte di Giustizia Europea che, dopo aver studiato il caso, ha preso la seguente decisione: “uno Stato Membro non può proibire la commercializzazione di cannabidiolo (CBD) legalmente prodotto in un altro Stato Membro qualora estratto dalla pianta di Cannabis sativa nella sua interezza e non soltanto dalle sue fibre e dai suoi semi”.

In sostanza, la circolazione del CBD è sempre consentita all’interno dell’Unione purché sia prodotto senza infrangere le leggi del Paese di provenienza.

Uno sguardo sulla normativa italiana in materia di CBD

Nel legiferare in materia di cannabidiolo, l’Italia ha in massima parte seguito la linea europea introducendo, nel 2016, la nota legge che ha dato il via alla possibilità di coltivare la canapa light.

Secondo questa norma, scritta anche al fine di promuovere la filiera agroindustriale della canapa, è lecita la coltivazione degli esemplari di cannabis inseriti nel Catalogo comune europeo di cui abbiamo parlato in precedenza.

Inoltre, è fissato un limite per quanto riguarda il contenuto in THC pari allo 0,6%. In aggiunta, gli agricoltori che coltivano esemplari con una percentuale di tetraidrocannabinolo inferiore allo 0,2% sono liberi di accedere alle misure economiche di sostegno emanate dall’UE.

Fin qui tutto chiaro, ma dal punto di vista delle modalità di utilizzo dei prodotti light la legge italiana mostra un buco normativo evidente. In altre parole, nessuna legge disciplina in merito all’uso che può essere fatto del CBD.

Si tratta di una mancanza decisamente pesante che dovrebbe essere risolta al più presto in modo da dare ai consumatori un certo grado di sicurezza ed eliminare la spada di Damocle che troppo spesso pende sul capo di chi acquista prodotti a base di cannabidiolo.

In conclusione

In questo articolo abbiamo illustrato quali sono le informazioni salienti riguardanti la normativa sul CBD in Italia e nel territorio comunitario europeo.

L’UE considera il cannabidiolo come una sostanza priva di pericoli per la salute e, in virtù dell’assenza di effetti psicotropi, ne consente la libera circolazione in tutti i Paesi membri, a patto che vengano seguite le norme di cui abbiamo parlato in precedenza.

L’Italia ha seguito in buona parte la linea europea, ma, come abbiamo spiegato, mancano ancora delle norme circa le modalità d’utilizzo consentite dalla legge. Auspichiamo che si faccia ordine anche in merito a questo tema in modo che i consumatori che sono soliti acquistare prodotti a base di CBD presso rivenditori che agiscono nel pieno rispetto della legge, come il noto eCommerce italiano Justbob, possano avere delle regole precise alle quali attenersi senza il timore di infrangere la normativa.

Redazione
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Pubblicato il 24 Ottobre 2022
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