Turri: «Ricette via whatsapp non sono una soluzione, serve sicurezza»
Mancano anche dispositivi di sicurezza per i medici di base RADICE: "REGIONE, PIU' ATTENZIONE ALLA SANITA' LEGNANESE" CONTROLLI SERRATI NEL LEGNANESE LEGNANO CAMBIA: MASCHERINE PER LA COMUNITA' LEGNANESE AVIS: ANCHE QUI LEGNANESI IN CODA A DONARE SANGUE

«Inviare via whatsapp una ricetta non è una soluzione» secondo Cornelio Turri, presidente dell'Associazione Medici di Legnano. È di oggi, venerdì 20 marzo, la notizia che d’ora in poi sarà sufficiente esibire una e-mail del medico o un suo messaggio whatsapp al posto del classico promemoria cartaceo.
[pubblicita]Un sistema deciso dalla Protezione Civile attraverso un'ordinanza che però non convince Turri: «Inviare le ricette via mail e whatsapp non è una soluzione – afferma Turri -. Un centro medico al giorno deve emettere numerose ricette, a volte 300 al giorno. L'attivazione del sistema di ricette online deve essere alla portata di tutti e totalmente online. Il sistema deve aiutarci ad affrontare l'emergenza non complicarci il lavoro».
Per quanto riguarda la mancanza di sicurezza per i medici di medicina generale, che pure sono in stretto contatto con i pazienti, Turri ha spiegato che «non sono stati consegnati dispositivi di sicurezza: li abbiamo dovuti comprare di tasca nostra e non sappiamo se tutto il materiale acquistato online arriverà per tempo. Altrimenti come faremo con le visite a domicilio?».
La decina di mascherine chirurgiche distribuite dalla Regione non bastano a questi professionisti, che si trovano in prima linea come i medici, gli infermieri e gli operatori sanitari degli ospedali. «Nei giorni scorsi mi sono recato nell'abitazione di un paziente legnanese deceduto per Covid-19 – sottolinea Turri –, se non avessi avuto i dispositivi da me acquistati a proteggermi che cosa sarebbe successo? Con ogni probabilità sarei stato contagiato».
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