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Dal cotone al Genepy: nuovi orizzonti per la manifattura

Progetti per lo stabile di Perosa Argentina, di proprietà della Manifattura di Legnano... Studenti delle medie in visita alla Manifattura di Legnano

Manifattura di Legnano, quale futuro? In tempi di revisione di Pgt in cui si punta molto sul riuso delle aree industriali, torna ad accendersi la domanda.

L'ex fabbrica di via Lega, diventata momentaneamente sede di mostre ed eventi, è in attesa di qualcuno che si faccia avanti per acquistarla. L'ultimo bando prevedeva un prezzo minimo di vendita di 13milioni e 376mila euro: Il 70% dell'area dovrà essere adibita ad un mix di commercio, pubblici esercizi e attività terziarie diverse, il restante 30% potrà diventare residenziale, mentre per il corpo più antico il Comune ha chiesto la tutela dei beni culturali. Ricordiamo che la Manifattura è in liquidazione in concordato preventivo.

Gli studenti del Politecnico hanno presentato le loro idee su un possibile recupero, tutte accomunate da tre destinazioni: un polo per l'artigianato culturale, un polo per la formazione e uno spazio per la cultura.

Una missione impossibile? No, se volgiamo lo sguardo a quello che sta succedendo a Perosa Argentina. In questo piccolo comune piemontese c'è una manifattura "gemella" a quella di Legnano, risalente al 1835 e acquisita nel 1976 da Achille Roncoroni, ex proprietario del colosso legnanese. Anche questo tempio del lavoro è oggi vuoto e inattivo. Sul suo futuro ci sono però ben due progetti concreti realizzati con lo Studio Bosetti Design. Il primo riguarda un polo dell'artigianato: il sindaco e l'associazione degli artigiani si sono dati da fare e, dopo una serie di contatti, hanno trovato 15 artigiani interessati ad acquisire ognuno un'area all'interno stabile messa in vendita a lotti nell'ambito del fallimento della Manifattura di Legnano. In questo modo si andrebbe a vendere e ad occupare il 65% circa dell'immobile. 

Nel frattempo una cordata di imprenditori si è fatta avanti per realizzare all'interno dello stabile (46mila metri quadri) una coltura aeroponica in interno, una coltivazione realizzata con la diffusione a spruzzo di acqua, principi nutritivi e luce artificiale. L'obiettivo è coltivare tutto l'anno la Stevia, pianta usata anche per la coca-cola diet in Cina e piante officinali locali, come il genepy. Nel progetto presentato, che godrebbe di finanziamenti europei, è prevista anche una Spa, una fattoria didattica e un baby parking, e andrebbe ad occupare l'intera superficie dell'immobile. La previsione è di creare 400 posti di lavoro. In attesa che questo sogno diventi realtà, è stata solo momentaneamente sospesa la vendita in lotti agli artigiani. 

Insomma, il recupero delle aree industriali è possibile, è solo questione di tempo e di attrarre imprenditori e idee. 

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 11 Aprile 2016
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