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Corsi fidanzati al via: conviventi ma più convinti

Diverse le opinioni dei sacerdoti che accompagnano le coppie al matrimonio...

Nelle immagini, un matrimonio a San Magno, uno ai Santi Martiri, entrambi recenti, e un terzo nella chiesa di San Giovanni, celebrato nel 1982 da Don Claudio Scaltritti


Fidanzati a confronto a Legnano: gennaio è infatti mese di inizio, nella maggior parte delle parrocchie legnanesi, dei corsi in preparazione al matrimonio. Lo scorso anno si sono unite in matrimonio nelle chiese di Legnano 65 coppie, numero che paragonato ai 242 del 1980 fa allarmare ma il prevosto di Legnano, Monsignor Angelo Cairati, tranquillizza su questo dato: «Il matrimonio si sta avviando oggi a diventare veramente una vocazione, ci si sposa più da cristiani. Non spaventiamoci del calo, ora probabilmente ci si sposa più per convinzione che per convenzione e questo è importante». 

Risulta proprio la Parrocchia di San Magno quella con più partecipanti iscritti al corso tenutosi a settemenre e ottobre (25), cinque in meno rispetto al 2014. Ma il calo maggiore lo ha quest'anno Santi Martiri che da 32 coppie se ne ritrova ora solo 13: «C'è una disaffezione in generale al matrimonio – commenta Don Fabio Viscardi -, ora si tende di più a convivere. Oggi come oggi è inutile rimpiangere il bel tempo antico, ma è più opportuno leggere nei segni dei tempi una chance e una opportunità. Ricordo alle coppie che il matrimonio non è questione di amore, ma di fede: senza l'aiuto del Signore di strada se ne fa poca». 

A parte la parrocchia del Cardinal Ferrari, il cui corso ad ottobre non è stato avviato per mancanza di adesioni, nelle altre chiese legnanesi i dati sono positivi rispetto allo scorso anno: due coppie in più a Santa Teresa con 7 partecipanti e a San Paolo con 15, mentre a San Domenico il numero è rimasto invariato a 15. «Di queste – spiega Don Marco Ludoviciuna decina si sposano nel 2016. Sono contento che ci siano coppie che, pur non avendo già la data fissata del matrimonio, decidano di ragionare sul loro rapporto e di fare un cammino insieme».

In Oltresempione, Don Carlo Stucchi, responsabile del corso per le parrocchie di Canazza, Redentore e Olmina, segue 16 coppie che hanno deciso di unirsi in matrimonio (lo scorso anno erano solo 3). Non c'è un perchè ai numeri, spesso la coppia sceglie il giorno che gli è più comodo, oppure la durata del corso se non addirittura la bellezza della Chiesa, come accade per la Basilica che raccoglie molto anche dalle città limitrofe. Don Stucchi organizza un corso annuale (da ottobre a marzo), l'unico a Legnano, «E' lungo è vero, ma non si riesce a digerire ciò che ti viene detto in due mesi, le nuove coppie hanno bisogno di essere accompagnate, devono capire perchè vogliono sposarsi in Chiesa dove quel "in chiesa" spesso non è molto chiaro cosa significhi». 

Solo San Paolo accetta esclusivamente i residenti della parrocchia che insieme alle sette coppie-guida percorrono un cammino a casa delle famiglie: «E' un cammino prevalentemente sul perchè ci si sposa insieme e sui valori del matrimonio, ma non è un corso classico tenuto con gli specialisti. Si vanno a creare legami con la comunità ed è per questo che ci teniamo che le coppie aderenti siano della parrocchia». E' forte inoltre il dato che emerge sulle coppie conviventi: in tutte le parrocchie la maggior parte dei fidanzati vivono già insieme (a San Paolo 10 su 15 per esempio, in Oltresempione 21 su 23), mentre alcune hanno addirittura già figli. 

Sono simili comunque i contenuti dei corsi proposti ai futuri sposi: si va dal valore del Sacramento all'incontro con le suore, ma si parla anche di maternità e paternità resposabili e degli aspetti giuridici del matrimonio. Diverse sono spesso le modalità di approccio invece: a volte, a condurre alla riflessione i fidanzati, accanto al parroco, ci sono poi le coppie guida: «Dire sì davanti al Signore è un passo importante – ha spiegato Rosanna, sposata da 38 anni, tra le coppie guida della parrocchia Santa Teresa –. Per sposarci deve esserci qualcosa di forte, non basta star bene insieme, ma negli incontri non diamo ricette noi, sia chiaro. Abbiamo solo un occhio più attento e profondo come coppia, ma di base c'è molto dell'umano che deve essere costruito».

Redazione
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Pubblicato il 23 Gennaio 2016
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