Gino Paoli: “Rispetto per il lavoro, compreso quello degli autori”
Gino Paoli "scalda" l'auditorium dell'Università Liuc con un dibattito sul diritto d'autore, poche ore prima del suo concerto...

(m. zoni) – Gino Paoli "scalda" l'auditorium dell'Università Liuc con un dibattito sul diritto d'autore, poche ore prima del suo concerto in aula Bussolati e in video conferenza in quelle accanto. A giudicare dal tempo in cui i pass per accedere alle aule sono stati richiesti, la rassegna "Grande Jazz all'Università" è cominciata con enorme successo.
L'incontro "Diritto e rovescio d'autore in Italia", moderato da Fernando Alberti, docente Liuc, ha visto, oltre a Gino Paoli in qualità di cantautore musicista e presidente della SIAE (Società Italiana Autori ed Editori), la partecipazione di Gaetano Blandini direttore generale SIAE, Fabio Macaluso autore del libro "E Mozart finì in una fossa comune: vizi e virtù del copyright", Sergio di Nola docente della scuola di Diritto della Liuc e Paolo Colombo compositore e autore del libro "L'opera svelata". Tra il pubblico presenta anche l'assessore alla cultura di Castellanza Fabrizio Giachi.
«La SIAE rappresenta tutto ciò che è autoriale in Italia – ha spiegato Gino Paoli –. Ho accettato di fare il presidente per l'amore che ho verso la libertà. Il problema oggi è Internet, perchè se prima il diritto era individuabile in un supporto, ora nel web tutto è libero, gratis. Ma come si fa a pagare l'autore?Impossibile. Se l'artista oggi vuole fare qualcosa di meraviglioso viene bloccato da un businessman che vuole invece solo vendere, ma a rimetterci prima o poi saranno quelli che ascoltano musica».
«Il diritto d'autore deve essere rispettato – ha concluso Paoli –. Ritengo importante il rispetto del lavoro altrui e anche noi ne abbiamo diritto. In Italia diritto d'autore e cultura vanno di pari passo e stiamo facendo di tutto per farli sopravvivere, ma ci vuole rispetto per il lavoro».
Tra i relatori anche il musicista legnanse Paolo Colombo, il quale, con un cenno al dramma del compositore dal 700 ad oggi, ha sottolineato come con il crash del web si sia tornati al periodo prima che venisse istituito il diritto d'autore: «E' troppo facile per un autore cominciare – ha commentato –, basta che da il proprio prodotto a un altro. Se però l'autore vende il suo prodotto a un prezzo e un altro lo vende alla metà nessuno se ne preoccupa. Questo è oggi uno dei problemi che sono subentrati con l'avvento di Internet».
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