La Fondazione Bianca Ballabio riparte da scienza, cultura e sport per il 2026: “La condivisione è il vero valore”
Massimo e Michela Ballabio hanno fatto il punto dei progetti realizzati nel 2025 e hanno raccontato quelli già messi in cantiere per il 2026 dalla fondazione creata per ricordare la figlia
Quando la vita di Bianca Ballabio si è spenta troppo presto contro l’asfalto della statale del Sempione, nel 2020, lei e sua madre avevano già girato mezza Europa per ascoltare i Muse. Cinque anni dopo, per ascoltare ancora una volta la band dal vivo mamma Michela è volata fino ad Oslo, ed è tornata dalla Norvegia con l’armonica del bassista Chris Wolstenholme, uno dei pochi cimeli che mancava alla collezione della 20enne. E proprio sulle note dell’armonica e su quelle delle canzoni dei Muse domenica 30 novembre Massimo e Michela Ballabio, con Max Pisu a fare da presentatore, hanno fatto il punto dei progetti realizzati nel 2025 e hanno raccontato quelli già messi in cantiere per il 2026 dalla Fondazione Bianca Ballabio, nata per ricordare la giovane e continuare a tenerne vivi i sogni.
Caposaldo delle iniziative tenute a battesimo dalla fondazione saranno anche per il prossimo anno i progetti dedicati alla medicina, con la regia del comitato scientifico composto dal dott. Fabio Ceriani, primario di Chirurgia generale dell’Ospedale Multimedica di Castellanza, dal dott. Ernesto Morlacchi, dirigente medico della Chirurgia vascolare dell’Ospedale Multimedica di Castellanza, e del prof. Andrea Imperatori, direttore della Chirurgia toracica dell’ASST Sette Laghi e professore associato di Chirurgia toracica all’Università dell’Insubria.

A beneficiare del supporto della Fondazione Bianca Ballabio il prossimo anno sarà il sogno del dott. Carlo Robotti, otorinolaringoiatra specializzato in laringologia che lo scorso anno ha potuto toccare con mano la realtà di un centro di eccellenza per la cura e la chirurgia della laringe a Londra e ora punta a creare un centro che non solo implementi quel tipo di attività nella pratica clinica, ma soprattutto si concentri sulla ricerca e sulla formazione delle nuove generazioni per rendere le innovazioni tecnologiche sempre più accessibili anche in Italia. La fondazione, inoltre, sosterrà con una borsa di studio la specializzazione in neurochirurgia di un’amica ed ex compagna di studi di Bianca, pronta a volare al Karolinska Institutet di Stoccolma per affinare le sue competenze dopo la laurea a pieni voti, con tanto di lode e menzione, conseguita nei mesi scorsi.
Per ricordare la giovanissima studentessa di Medicina scomparsa troppo presto a Legnano ci saranno anche tre appuntamenti culturali. Il primo arriverà in occasione del “Dante Day” del 25 marzo, una mostra itinerante dedicata al Paradiso dantesco per la quale a fare da ciceroni saranno gli studenti, con la guida di Desiree Ghezzi, docente di Italiano e Latino del liceo Galilei di Legnano che era stata insegnante anche della stessa Bianca. L’8 aprile, invece, ci sarà un concerto che vedrà salire sul palco del Teatro Tirinnanzi Claudia Bracco, pianista pluripremiata e docente di Musica da Camera al Conservatorio di Milano, e Yoël Cantori, violoncellista svizzero attivo sulla scena internazionale come solista e camerista. Chiude il quadro un concerto dell’organo Antegnati – Mascioni recentemente restaurato, in programma per il 16 maggio.

Confermati anche i due appuntamenti sportivi in memoria di Bianca, il torneo di tennis, disciplina sportiva che la ragazza praticava, e il torneo di golf, che il prossimo anno spera di disputare anche Massimo Ballabio. «Da cinque anni condividiamo i nostri progetti, quelli che abbiamo realizzato e quelli che vorremmo realizzare – ha sottolineato Massimo Ballabio presentando i progetti per il 2026 insieme alla moglie Michela Bonzi -: condividere per noi è un grande valore, come si vede anche dal fatto che molti dei progetti realizzati nel 2025 sono stati in effetti condivisi con altri enti e associazioni del territorio, fattore che ci ha permesso di percorrere anche strade di solidarietà che da soli non saremmo riusciti a percorrere. Un altro grande valore per la nostra fondazione è sicuramente l’amicizia, che si esprime in relazioni personali e sincere, nella vicinanza e nella fiducia grazie alle quali tutte le donazioni che ci aiutano nel percorso vengono tramutate in progetti concreti verso persone che ne hanno veramente bisogno».
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