La sorpresa Cersosimo fa parlare al Palio di Siena, dove tutto “è fatto di sorte e di scelte”
La Tartuca dopo aver fatto provare per due volte Cersosimo è senza alcun dubbio la contrada più attenzionata e merita un approfondimento con il commento di Eleonora Mainò. La pioggia cancella la terza prova

Nel giorno che precede la solennità dell’Assunta Siena si sveglia con una conferma annunciata, Coghe (Tempesta) nel Drago e una novità che si prepara al bis, infatti è ancora Cersosimo ad indossare il giubbetto di Castelvecchio anche per la seconda prova, che poi va a vincere.
Poi un violento acquazzone a metà pomeriggio costringe la macchina organizzativa ad annullare la terza prova, il tufo è impraticabile ed una volta sentiti tutti i pareri coinvolti viene applicato l’ar.44 del Regolamento del Palio e viene e messa (nuovamente) la bandiera verde alle trifora di palazzo.
Come sempre quando il Palio subisce un intoppo al suo secolare ritmo viene ancora più naturale interrogarsi su quello che potrebbe muoversi mentre la prova non si effettua.
La Tartuca dopo aver fatto provare per due volte Cersosimo è senza alcun dubbio la contrada più attenzionata e merita un approfondimento (foto di Nicolò Ricci per la Gazzetta di Siena).
Le voci del valzer delle monte davano Siri (Amsicora) in Castelvecchio al rientro dopo lunga squalifica; scelta in linea con il cavallo (che Siri allena) e con la direzione della dirigenza in termini tattici.
Fin qui tutto bene. Poi per la prova ecco Cersosimo a montare, cosi come stamani.
Fare i paragoni nel Palio è sempre inutile e inopportuno specialmente tra fantini di generazioni differenti e specialmente perchè le scelte di una dirigenza sono sacre.
Alessandro Cersosimo, non ancora trentenne, senese è stato allievo di Tittia, Brigante e Gingillo, ha lavorato nella scuderia di Sampieri con soggetti davvero importanti e ha sempre fatto il suo in provincia togliendosi alcune soddisfazioni dove è stato possibile. Da qualche tempo è alla scuderia di Ciccio Muzzi, ed è stato sempre negli ultimi anni un ragazzo sempre positivo in provincia. È chiaro che questo cv, adeguato all’età e ad un Palio che sta diventando un paese per vecchi, non può essere paragonato a quello di Antonio Siri, uomo di Palio e da Palio che a occhio e croce ha vinto quasi ovunque in provincia, ha alle spalle una carriera solida di anni di impegno e sacrificio come fantino ed anche come allenatore, esperienza da vendere. Per cui la disquisizione su chi dei due sia migliore sta in piedi in maniera piuttosto zoppa, anzi per stare in tema fa acqua da tutte le parti.
Non sono paragonabili, semplicemente.
Esperienze, chilometraggio e tecnica differenti oltre al gap generazionale.
L’accento va spostato.
Oggi abbiamo assistito a levate di scudi e chiacchiere reali e virtuali in ordine sparso ovunque sull’argomento, comprese quelle di tutti coloro che invocano il ricambio e poi quando il ricambio si affaccia gridano allo scandalo.
Dispiace a tutti che al momento Antonio Siri non sia a cavallo, come non ce ne sono altri di fantini, chi più meritevole per alcuni, chi meno meritevole per altri.
Il Palio è fatto di sorte e di scelte.
Eppoi è fatto di strategia.
E nel Palio tutto può muoversi.
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.