Qualità dell’aria, la Lombardia aggiorna la strategia: biomasse rivalutate, attenzione ai territori
Tra i punti cardine, l’adeguamento alla direttiva europea con limiti più severi per PM10, PM2.5 e NO2. La Regione punta a centrare i nuovi standard entro il 2030

È arrivato il via libera in Commissione Ambiente del Consiglio regionale della Lombardia al nuovo aggiornamento del piano per la qualità dell’aria. Il documento, discusso oggi e approvato con 48 emendamenti su 105 proposti, rappresenta un passaggio chiave per allineare la strategia lombarda alle direttive europee che impongono limiti più severi per le polveri sottili e altri inquinanti entro il 2030.
Biomasse e territori montani: due principi cardine
Il piano, presentato dal Vicepresidente della Commissione Riccardo Pase (Lega) e sostenuto dal Presidente Alessandro Cantoni (Lombardia Ideale), introduce due elementi di novità rilevanti. Il primo riguarda la valorizzazione della biomassa legnosa, che viene finalmente riconosciuta come una risorsa utile nella filiera energetica, soprattutto per le aree interne. Oltre alla produzione di energia, viene evidenziato il suo ruolo nella manutenzione del bosco, nella prevenzione del dissesto idrogeologico e degli incendi.
Il secondo principio riguarda l’equità territoriale: le stesse regole non possono valere per tutti, e in particolare i territori montani non possono essere trattati alla pari della pianura. Per questo, il piano prevede la possibilità di deroghe e normative specifiche per le “terre alte”.
Obiettivi 2030: più severi i limiti, ma il traguardo è ambizioso
In parallelo alla revisione della Direttiva Aria in sede europea, il documento lombardo punta a raggiungere entro il 2030 i nuovi limiti per il particolato (PM10 e PM2.5), il biossido di azoto (NO2) e il benzo(a)pirene. Il piano include anche un sistema di monitoraggio e valutazione degli effetti delle misure adottate.
«Ci siamo assunti la responsabilità che il nostro ruolo richiede – ha commentato Alessandro Cantoni – e abbiamo lavorato in modo collaborativo, come ci chiedono i cittadini quando si parla di ambiente».
Pase: “Documento condiviso e arricchito da tutte le forze politiche”
A sottolineare il carattere trasversale dell’elaborazione è stato il relatore Riccardo Pase, che ha parlato di un lavoro “scevro da ideologie”, con emendamenti accolti anche da forze di minoranza. «Serve concretezza su un tema che ci riguarda tutti. L’ambiente – ha detto – non è materia da scontro ideologico, ma da gestione responsabile».
Maione: “Abbiamo fatto passi avanti, ma restano criticità”
Anche l’assessore regionale all’Ambiente Giorgio Maione è intervenuto durante i lavori della Commissione: «I dati dimostrano che la Lombardia ha intrapreso la strada giusta – ha detto – ma permangono situazioni critiche in alcune zone, dove si registrano ancora superamenti dei limiti per alcuni inquinanti».
Proprio per questo, il piano punta a intensificare gli sforzi nei prossimi anni, con un equilibrio tra rigore normativo e sostenibilità per le comunità locali.
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