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Sigilli a Villa Saccal, Cambia Rescaldina: “L’amministrazione per anni ha tollerato illegalità e degrado”

Dopo il sequestro di Villa Saccal, l'opposizione attacca Vivere Rescaldina per l'occupazione abusiva di cui per anni è stato "vittima" l'immobile

Sigilli a Villa Saccal: immobile sotto sequestro penale contro l'occupazione abusiva

A poche ore dall’apposizione dei sigilli a Villa Saccal, volano già gli stracci tra maggioranza e opposizione a Rescaldina per l’occupazione abusiva di cui per anni è stato “vittima” l’immobile. Come era peraltro ampiamente prevedibile, dopo che solo un anno fa la villa di via Gramsci aveva infiammato la campagna elettorale e aveva acceso su Rescaldina i riflettori della tv nazionale portando in paese le telecamere di “Fuori dal Coro”, per poi finire nei mesi successivi a più riprese tra i banchi del consiglio comunale cittadino.

«Dopo sette anni di occupazione abusiva, Villa Saccal è stata finalmente liberata – sottolineano da Cambia Rescaldina -. Ma sia chiaro: non è merito dell’amministrazione, che per anni ha tollerato l’illegalità e ignorato il degrado. Il merito è di chi ha alzato la voce, di chi ha denunciato pubblicamente l’immobilismo, di chi ha sollecitato con insistenza gli organi competenti: il gruppo di opposizione Cambia Rescaldina. Questa liberazione non è una vittoria del Comune, è la sconfitta dell’indifferenza e il frutto della pressione esercitata da chi ha a cuore il rispetto della legalità e del patrimonio pubblico».

«Per anni, Villa Saccal è stata lasciata nelle mani di un singolo soggetto, senza titolo né diritto, sotto gli occhi di tutti – aggiungono dall’opposizione -. L’amministrazione ha finto di non vedere, lasciando che un bene pubblico si trasformasse in una zona franca, senza presidio, senza dignità. Solo dopo anni di solleciti, interrogazioni, appelli pubblici e segnalazioni da parte dell’opposizione, si è arrivati, finalmente, all’intervento delle forze dell’ordine e al sequestro dell’immobile. Ma i danni sono fatti: la villa è stata devastata, il valore del bene compromesso, la fiducia dei cittadini tradita».

«Ora ci aspettiamo delle risposte: chi pagherà per questi sette anni di immobilismo – si chiede il centrodestra -? Quali azioni concrete intende intraprendere l’amministrazione per il recupero della struttura? E soprattutto: perché si è aspettato così tanto? Villa Saccal è il simbolo di ciò che accade quando chi governa sceglie il silenzio invece del coraggio, l’inazione invece della responsabilità. Oggi la villa è libera. Ma non grazie a chi avrebbe dovuto tutelarla. È libera perché c’è chi non si è arreso. È libera grazie a Cambia Rescaldina».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 21 Maggio 2025
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