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Salvatore Borsellino incontra gli studenti a Legnano: “Il 23 maggio sarò al corteo a Palermo, la speranza siete voi”

Già convinto di non partecipare al corteo per la troppa stanchezza, ha cambiato idea parlando con gli studenti in un incontro che ha emozionato

Generico 12 May 2025

«Il 23 maggio sarò al corteo della Legalità a Palermo, e se sarà necessario, sono pronto anche a prendere le manganellate». A parlare, con una energia che si ricarica man mano che parla ai giovani, è Salvatore Borsellino. Davanti a lui, al cinema Ratti, ci sono gli studenti di alcune classi dell‘Istituto Bernocchi di Legnano. Qualcuno di loro è commosso nel sentire il racconto di una “strage di Stato“, come la definisce il fratello del magistrato, alla quale è seguita una lotta lunga 30 anni per trovare una giustizia e una verità che faticano ad arrivare. «Avevo già deciso di non partecipare alla giornata della Legalità – racconta – ma questo incontro con voi, ragazzi, mi ha fatto cambiare idea. Sarò con giovani, in prima fila, anche per contestare se dal palco saliranno a parlare persone che non sono degne di farlo».

Borsellino nella lezione che si è tenuta il 15 maggio nell’ambito del progetto legalità della scuola, organizzato da Moto Club SS 33 Sempione e diverse associazioni, ha offerto agli studenti una visione lucida e amara della recente storia italiana: «Quella di Capaci non fu solo una strage di mafia. Fu una vera e propria azione di guerra, che richiese tecnologie e conoscenze ben superiori a quelle della mafia militare. Lo Stato, purtroppo, è sempre stato in ritardo rispetto alla mafia. E anche oggi, mentre la mafia si è globalizzata, industrializzata e dissimulata, di mafia si parla poco, ma è più forte che mai».

Ha parlato di verità parziali, di depistaggi, e di una politica che troppo spesso ha scelto di non vedere, di non ascoltare. «Mio fratello era certo che, dopo Giovanni, sarebbe toccato a lui. Cercava di abituare i suoi figli alla sua assenza. Non li abbracciava più, per non farli soffrire quando lui non ci sarebbe più stato», ha raccontato commosso, trovando ancora la forza di sollevare l’agenda rossa sottratta il giorno della strage. E ha affidato tutte le sue speranze ai giovani: «Quando parlo di Paolo non posso fare a meno di parlare di amore, perché Paolo ha sacrificato la sua vita per l’amore. Il suo era un sogno d’amore che solo voi potrete portare avanti e realizzare»

 

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Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 15 Maggio 2025
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