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Monica Di Giorgio, una vita dietro il bancone: chiude lo storico negozio dell’Oltrestazione a Legnano

Il negozio, che in passato era conosciuto come "Signora Luisa", dal nome della madre di Monica, ha rappresentato per decenni un punto di riferimento per il quartiere

Negoziante Monica Legnano 2025

Questa è una bella storia di commercio e comunità. È la storia della storica negoziante Monica Di Giorgio che si sta preparando ad abbassare la serranda dello storico negozio all’angolo tra via Venegoni e via Quadrio, nel cuore dell’Oltrestazione di Legnano. Una scelta sofferta, ma necessaria, come spiega lei stessa: «Il negozio va bene, ma non c’è un ricambio generazionale. È arrivato il momento di andare in pensione e dedicarmi a tutto ciò che non ho ancora fatto».

Una storia di famiglia lunga oltre mezzo secolo

Il negozio, che in passato era conosciuto come “Signora Luisa”, dal nome della madre di Monica, ha rappresentato per decenni un punto di riferimento per il quartiere. La storia di questa attività ha radici profonde: i genitori di Monica, Adriano e Luisa, erano già commercianti quando, nel 1972, aprirono l’attuale sede di via Venegoni, dopo aver gestito un altro esercizio vicino alla stazione. Monica, figlia d’arte, è cresciuta dietro il bancone. «I miei genitori lavoravano sette giorni su sette. Da bambina è stato difficile, mi mancava il loro tempo libero: il negozio per me non è era un bel luogo dove stare. Ma li aiutavo sempre e così ho imparato il mestiere». Monica vedeva il suo futuro altrove, ma ad un certo punto è arrivata la svolta. La legnanese aveva intrapreso un percorso universitario in giurisprudenza e stava per iniziare la carriera in uno studio legale: «Ero ad un passo dalla laurea e avevo un’offerta per lavorare in uno studio, ma capii che il negozio era la mia strada. Mio padre mi aveva dato fiducia e mi ero costruita un mio giro di fornitori. In una notte ho deciso: il giorno dopo avrei dovuto dare una risposta per quel lavoro, ma al mattino mi sono svegliata con la certezza che sarei rimasta in negozio. Nel 1990 sono subentrata ufficialmente».

Negoziante Monica Legnano 2025

Un negozio è come un salotto

Nel corso degli anni, Monica ha visto cambiare il mondo del commercio, ha attraversato crisi economiche, ma ha saputo mantenere vivo il rapporto con la clientela. «Ho avuto la fortuna di partire da un negozio ben avviato e con l’insegnamento dei miei genitori. Il negozio per me è stato un salotto, una piazza dove le persone non solo compravano, ma si raccontavano. Ho conosciuto storie, famiglie, amicizie. Questo mi mancherà tantissimo». Il negozio di Monica non è stato solo un punto vendita, ma un luogo d’incontro, un presidio di umanità e vicinanza nel quartiere. La sua storia è una testimonianza concreta di come sia importante il commercio di vicinato, in quanto è capace di intrecciare relazioni con le persone. «Il negozio di vicinato non può sparire dalle città. È vero i giovani di oggi e lo vedo dalle mie due nipoti, non vogliono più fare lavori in cui si sacrifica il tempo vita. Non posso dargli torto. CI vuole il giusto compromesso. Ma credo che le attività come queste siano importanti nella vita di tutti i giorni di una comunità: è un presidio prima di tutto. Poi è un luogo di incontro. Inoltre, le persone che si trovano a loro agio si confidano e ciò fa solo bene. Io sono felice di esser entrata in contatto con così tante storie: è stato un po’ come entrare con delicatezza e riservatezza in tante famiglie». Ora, per Monica, si apre una nuova fase della vita. Non più dietro al bancone, ma impegnata in attività di volontariato e in tutto ciò che negli anni non ha mai potuto fare. «Per troppo tempo il negozio ha assorbito tutte le mie energie. Ora voglio restituire qualcosa, mettermi a disposizione degli altri e godermi finalmente il mio tempo».

Negoziante Monica Legnano 2025

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Pubblicato il 06 Maggio 2025
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