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“Il problema della RSA S.Erasmo è il problema di tutte le RSA”

Così il dr. Livio Frigoli, direttore generale della RSA S.Erasmo "NOI, OPERATORI IN RSA, PRESENTI E VICINI AI NOSTRI OSPITI" L'EMERGENZA E COME VIVONO GLI OVER 65 CROCE BIANCA: SOCCORSI QUASI SOLO PER SOSPETTO VIRUS

Il problema che affligge la Fondazione S.Erasmo di Legnano dove esiste un contagio tra i 120 ospiti non ben identificato, ma che sta minando fortemente la gestione sanitaria sia per la mancanza di controlli, sia per alcuni decessi (per il coronavirus oppure con il coronavirus? Non si sa), sia per tanti operatori in malattia, non è solo della RSA legnanese. Lo ha detto oggi, mercoledì 18 marzo, in diretta video a Legnanonews e a Varesenews il direttore generale dr. Livio Frigoli.

[pubblicita]"Io sono convinto che il problema sia diffuso – ha affermato Frigoli – . Abbiamo assoluta necessita di affrontare il tema delle RSA come un tema particolare. Noi, infatti, non non siamo un ospedale, non siamo specializzati in malattie infettive e purtroppo non siamo nemmeno un semplice domicilio. Per questo, la prima attenzione è nei confronti di quanti curano gli anziani, li accudiscono, danno loro da mangiare. Ecco perché la cosa fondamentale per le RSA è fare in modo che su tutti gli operatori ci sia una attenzione massima, perché devono garantire la continuità del servizio. Serve prevenzione e servono  dispositivi di protezione, strumenti idonei".

Sulla particolare situazione della Fondazione, oggi gli operatori vanno ancora in malattia, ma la situazione appare diversa dai primi giorni: "C'è uno stress che può giustificare le nuove assenze – dichiara sempre Frigoli – . E quando un paziente va dal medico e gli dice che lavora alla RSA S.Erasmo la malattia scatta quasi automaticamente".

Intanto, dopo una prima volontaria arrivata nei giorni scorsi, altre tre operatrici sono state inserite nell'organico e sono in corso incontri per nuove collaborazioni. Anche questa novità fa dire a Frigoli: "Non ci sentiamo assolutamente soli o abbandonati. Chi è rimasto compone una squadra vera e compatta. Riceviamo poi tanti messaggi di solidarietà, abbiamo la vicinanza virtuale dei famigliari, siamo in contato con la nostra ATS". Una vicinanza più stretta sembra però mancare dalla parte comunale, complice sicuramente l'assenza a Legnano della figura del sindaco: "Si sente questa mancanza, perché la risposta che abbiamo avuto dal commissario straordinario ("In questi casi l'autorità locale non ha alcun potere", ndr) è stata una risposta burocratica, ho anche qualche perplessità giuridica sull'interpretazione che è stata stata. La politica avrebbe risposto in maniera diversa, con più attenzione non solo alla nostra RSA, ma a tutte le istituzioni legnanesi. Non abbiamo bisogno di un burocrate, ma di un partner".

Oggi quale la maggior preoccupazione: "Il rifornimento di strumenti e di materiale sanitario – la conclusione di Frigoli – . Noi stiamo facendo ordini, ma le forniture non superano il 40 per cento di quanto richiesto. Dobbiamo garantire l'incolumità degli operatori. Un Comune che dovesse mettere la propria forza a disposizione per queste necessità, forse, non risolverebbe nulla, ma sarebbe un aiuto enorme dal punto di vista psicologico"

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 18 Marzo 2020
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