In relazione ad alcuni interventi pubblicati sul web con i quali è’ stata sollecitata alla dr.ssa Cristiana Cirelli, commissario straordinario di Legnano, l’adozione di provvedimenti finalizzati alla tutela della salute pubblica da emettere, in particolare, nei confronti della U.O. Malattie Infettive dell’Ospedale di Legnano, in giornata una precisazione è apparsa sul sito ufficiale del Comune: "L’art. 50, comma 5, del Testo Unico sugli Enti Locali attribuisce al Sindaco e, dunque, anche al Commissario straordinario che ne assume i poteri, la competenza ad adottare i provvedimenti in questione solamente “in caso di emergenze sanitarie o di igiene pubblica a carattere esclusivamente locale”. Appare di tutta evidenza che tale presupposto non ricorre in questa fase di emergenza sanitaria, la quale ha assunto un livello, come noto, nazionale". Secondo noi, un riferimento sottinteso alla vicenda della RSA Sant'Erasmo, per la quale il silenzio del commissario appariva un atteggiamento di puro disinteresse. 

[pubblicita]"L’intervenuta adozione di Decreti da parte del Presidente del Consiglio dei Ministri ha, pertanto, sottratto ogni competenza all’Autorità locale nella materia in argomento, rendendo ogni eventuale intervento della scrivente, oltre che illegittimo, anche foriero di pericolose interferenze nella delicata gestione unitaria delle misure ed attività sanitarie emergenziali", prosegue il comunicato che prende in considerazione la richiesta di dati e relativi alle persone, residenti nel Comune di Legnano, interessate in modo diretto o indiretto dall’emergenza in atto. Infatti, la dr.ssa Cirelli precisa ancora che "tali dati sono in mio possesso esclusivamente per l’uso consentito dalle disposizioni vigenti. Colgo l’occasione per ringraziare anticipatamente la popolazione per la scrupolosa diligenza con la quale vorrà attenersi alle indicazioni impartite nell’interesse di tutta la collettività".

Pubblichiamo con piacere le precisazioni del commissario straordinario di cui abbiamo sempre apprezzato disponibilità e apertura verso la comunicazione fin dal suo insediamento. Il comunicato è importante perché chiarisce alcuni aspetti dettati dalla legge, ma appare troppo "freddo" nella parte dedicata alle preoccupazione della città che ha bisogno di sapere la situazione locale e anche di qualche attenzione in più in un momento così difficile e non solo un rimprovero, seppur discreto, perché chiede di conoscere qualcosa in più.

I sindaci del territorio hanno anche loro quotidianamente i dati della salute delle rispettive comunità e li trasmettono con trasparenza. I numeri che oggi abbiamo esposto in un servizio non sono segreti. Vengono divulgati pubblicamente dalla Regione Lombardia e a noi sono stati segnalati da un cittadino. La città, crediamo noi, ha necessità di essere informata e di capire meglio ed esattamente cosa stia accadendo. Fino a ieri credevamo di essere fortunati per soli 3 contagi, tutti confinati in una RSA. Oggi, appreso che sono 13 (in serata già diventati 16) forse a qualcuno è davvero scappata la voglia di andare in giro. La verità, questa volta, ha avuto un effetto… positivo.

Andrà bene, se staremo a casa.