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Anoressia e bulimia colpiscono a 10 anni e anche in tarda età

Scende l'età delle giovani legnanesi malate da disturbi alimentari - L'ambulatorio specializzato di Legnano vuole attivare il pasto a domicilio

Scende fino a 8, 10 anni l’età delle giovani legnanesi colpite da anoressia e bulimia. Anche se, sella maggior parte dei casi continuano ad ammalarsi tra i 12 e i 19 anni, con due picchi a 14 e 18 anni ma i casi precoci aumentano, come anche gli esordi tardivi, tra i 30 e i 40 anni.

A descrivere il quadro della situazione l'ambulatorio per la "Valutazione e la cura di disturbi alimentari", attivo a Legnano da 7 anni, impegnato ad avviare una maggiore collaborazione con i reparti di medicina e pediatria dell’ospedale e vorrebbe proporre l’attivazione di un servizio “pasti assistiti” 

Si tratta di condizioni cliniche gravi, che spesso rimangono nascoste o sottovalutate per anni. Situazioni difficili da curare, che richiedono la collaborazione di diversi specialisti e, in molti casi, diventano croniche. Questi disturbi colpiscono circa una persona su cento, le ragazze dieci volte più dei maschi. Le persone colpite hanno un rischio di morire 10, 15 volte maggiore dei soggetti sani della stessa età.

Ad entrare nel dettaglio lo psichiatra Giorgio Colombo dirigente Medico psichiatra dell’Unità di psichiatria dell’AO Ospedale Civile di Legnano a capo dell'ambulatorio attivo al primo piano della palazzina ex Malattie Infettive del vecchio ospedale di Legnano. Luogo in cui opera un'affiatata squadra di specialisti che perseguono un solo obiettivo: «migliorare il servizio per aiutare il malato nel suo percorso di cura».

Parliamo del medico nutrizionista Elisabetta Piceci, la dietista Angela Focarelli Barone e la psichiatra Natalia Graziani. Con loro le psicologhe e psicoterapeute Elisabetta Bortolussi, Chiara Randazzo e Barbara Facchetti. Sono loro, gli specialisti legnanesi, che s'impegnano ad aiutare i pazienti nella lotto contro lo "spettro" del peso perfetto: una "gara" contro se stessi.

«Il perfezionismo e l’ipercontrollo su sé e gli altri  – spiega la squadra di medici legnanesi – sono temi centrali per le persone che soffrono di disturbi alimentari, insieme all’angosciosa distorsione dell’immagine del proprio corpo (sempre troppo grasso o gonfio) e al valore esagerato attribuito alla magrezza, dalla quale dipende l’autostima e il valore attribuito a se stessi e che, per questo, può diventare più importante della salute, dei rapporti con gli altri e dei progetti di vita. Controllare la fame significa affermare se stessi e la propria volontà, avere una forza  superiore agli altri e non essere “schiavi”, come loro, del bisogno di cibo e dell’impulso a mangiare».

Si tratta di una patologia infida che fonda le sue radici nella vulnerabilità genetica. Può restare latente oppure manifestarsi come malattia a seguito di relazioni familiari e modelli educativi che valorizzano eccessivamente  la riuscita nelle prestazione, il perfezionismo e la competizione con se stessi, o di influssi sociali, bombardamenti mediatici, attività professionali o sportive che propongono l’ideale della magrezza. Il digiuno prolungato e la malnutrizione,  provocano la sofferenza di tutti gli organi, in particolare il cuore, il fegato, il cervello (che va incontro a una atrofia).

Nelle forme croniche, il deficit di vitamine e di calcio e le alterazioni ormonali  provocano, anche a 20 anni, una fragilità ossea (osteoporosi), che non è più recuperabile completamente, un invecchiamento precoce. Agli effetti della malnutrizione si aggiungono quelli dei comportamenti di eliminazione (vomito autoindotto, uso di lassativi e diuretici, iperattività motoria), che possono essere altrettanto gravi e pericolosi. 

In città e zona i numeri sui casi di anoressia e bulimia sono in costante crescita: dal 2010 al 2017 l'ambulatorio legnanese ha preso in carico 433 pazienti di cui 11 anoressiche e 81 bulimiche. Di questi il 46% ha meno di 20 anni e il 40% supera i 40 anni. «L'età critica non è più solo quella adolescenziale, attualmente si registrano numerosi casi tra gli 8 e 10 anni – sottolineano i medici -. Da non sottovalutare, anche la presenza sul territorio, di esordi tardivi intorno ai 40anni». 

Il sogno, per la squadra dell'ambulatorio legnanese, sarebbe quello di ottenere uno spazio dove poter ricoverare i casi più difficili attualmente obbligati ad affrontare lunghe liste d'attesa per accedere a sevizi specialistici residenziali o semi residenziali (day hospital) nelle fasi critiche di aggravamento. Un area specializzata che potrebbe essere collocata nella futura "Cittadella della fragilità". «Speriamo e vogliamo fortemente che l'ambulatorio di Legnano possa ampliarsi e migliorare l'offerta del servizio afferma deciso il dottor Colombo –.  Il nostro sogno è quello di realizzare a Legnano una struttura dedicata a questi pazienti con personale specializzato. Per ora cercheremo di proporre e realizzare il servizio “pasti assistiti” per aiutare i malati a sconfiggere la proprie ossessioni». 

Il ricovero delle pazienti anoressiche  presenta molte difficoltà. «Possono essere aggressive, oppositive, sprezzanti, possono cercare di imporre i loro rituali ossessivi, ricorrono spesso al sotterfugio e all’inganno per sottrarsi alla rialimentazione – afferma il dottor Colombo –. Purtroppo molte  strutture idonee a trattare i casi gravi, come il centro di Niguarda, sono oberate di lavoro e hanno liste d’attesa incompatibili con le esigenze di ragazze che stanno peggiorando e necessitano di un intervento rapido.  Quindi vengono ricoverate nei reparti di Medicina, di Pediatria  o di Psichiatria che non sono specializzati e specificamente organizzati per affrontare casi di questo tipo».

Non sempre la malattia, nello stadio iniziale, è evidente, perciò è necessario fare attenzione ad alcuni segnali apparentemente trascurabili,  per intervenire precocemente​. «La famiglia – spiega l’equipe – deve preoccuparsi se osserva un cambiamento ingiustificato nelle abitudini alimentari, immotivate restrizioni,  la decisione improvvisa di una dieta “fai da te” , mentre l’insoddisfazione  per le forme del corpo  e il peso diviene un tema centrale e ripetuto, come il confronto con le altre ragazze, l’evitamento delle situazioni sociali, la tendenza a chiudersi in se stesse».​


Per chiedere informazioni o un consulto nell’ambulatorio specializzato attivo all’Ospedale “vecchio” (entrata in via Canazza). L’accesso è libero e gratuito. I pazienti in cura devono avere 15 anni compiuti e risiedere nel territorio dell’ASST Ovest Milano.
Telefono: 03311776815.
Per i residente nell’ASST Rhodense è attivo un ambulatorio presso l’ospedale di Garbagnate. 

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 05 Luglio 2017
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