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Arresti in Accam, il Comune di Legnano: “No alle strumentalizzazioni”

L’amministrazione; «stiamo approfondendo la situazione» - Il Comitato Legalità a Legnano chiede l'azzeramento del Cda - M5S LEGNANO: "BASTA FARE IMPRESA SULLA SALUTE DELLA GENTE"

Gli arresti per tangenti in Lombardia, che hanno coinvolto anche i vertici di Accam fanno discutere la politica legnanese. Da una parte le opposizioni chiedono l'azzeramento immediato del CdA della società che gestisce l'inceneritore di Borsano, dall'altra l'amministrazione comunale chiede di smetterla con le strumentalizzazioni. 

Il Comune si affida ad una nota stampa dichiarando di avere «appreso con stupore le vicende oggetto dell’operazione "Mensa dei poveri" e riguardanti anche la gestione di Accam».

«Nell’esprimere la certezza che la magistratura svolgerà puntualmente il proprio compito e l’auspicio che le posizioni delle persone coinvolte siano definite nel più breve tempo possibile», l'amministrazione comunale si augura pertanto «che cessino alcune strumentalizzazioni politiche che non possono offrire alcun elemento costruttivo alla soluzione del caso Accam. L’amministrazione comunale sta seguendo e approfondendo la situazione per potere offrire un contributo positivo al superamento della crisi in atto». Una crisi che interessa tutto il territorio e sul quale già ieri si erano espressi 8 "piccoli" Comuni soci della partecipata, chiedendo l'azzeramento del CdA.

[pubblicita] Sempre su Accam il Comitato Legalità a Legnano «sollecita una condanna nei confronti delle decisioni prese su Accam, delle cariche assegnate, del piano industriale e dei soldi dei cittadini bruciati nell’inceneritore per anni» e chiede che «venga disposto l’azzeramento immediato dell’intero CdA e ci aspettiamo da cittadini liberi risposte serie e precise su quanto sta accadendo».

Dello stesso parere il Movimento 5 Stelle di Legnano (qui il comunicato integrale) che chiede, oltre all’immediato azzeramento del Cda della società, la revisione del piano industriale – che prevede la chiusura non prima del 2021 – e di non barattare la salute dei cittadini.

Così come chiede le dimissioni dell'intero consiglio di amministrazione o, in alternativa la revoca per giusta causa degli amministratori Legnano al Centro. «Una società pubblica con un CdA e un direttore generale sottoposti a misure restrittive – spiega la lista –, vede irrimediabilmente minacciata sia la propria credibilità che la possibilità di svolgere i normali compiti operativi. L'evoluzione naturale ed immediata di questa vicenda richiede le dimissioni dell'intero CdA a prescindere dai temi della presunta innocenza che è bene ribadire sempre. In assenza di questa iniziativa spontanea, che ci auguriamo, l'assemblea dei soci deve votare rapidamente la revoca per giusta causa degli amministratori e la nomina di un nuovo CdA». Ragione per cui Legnano al Centro chiede al sindaco Fratus e alla maggioranza di «esprimere la loro formale presa di distanza dal CdA di Accam chiedendone le dimissioni».

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 10 Maggio 2019
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