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Tangenti in Lombardia, piccoli comuni su Accam: «Azzerare il CdA»

Primi cittadini «attoniti e senza parole» dopo gli arresti e le misure cautelari per i vertici di Accam TANGENTI IN LOMBARDIA: AI DOMICILIARI I VERTICI DI ACCAM  

«Attoniti e senza parole»: così si definiscono i sindaci di Canegrate, Cardano al Campo, Castano Primo, Castellanza, Magnago, Olgiate Olona, Rescaldina e Vanzaghello all'indomani della «notizia degli arresti e delle misure cautelari per i vertici di ACCAM».

[pubblicita]«Oggi – sottolineano i sindaci – ferisce soprattutto sapere che tutto il lavoro che abbiamo svolto in questi anni, la dedizione e la serietà che i nostri sindaci ed i tecnici da noi indicati hanno profuso nell’elaborare un piano che portasse allo spegnimento dei forni e desse anche un futuro per i lavoratori, venisse poi in qualche modo inficiato da chi faceva il bello e il cattivo tempo con motivazioni che con la salvaguardia di ACCAM poco, pochissimo c’entravano».

«Chi condannava la proposta di alcuni Comuni che non volevano più l’incenerimento come pratica dannosa per l’ambiente e la salute – è l'affondo dei primi cittadini –, in realtà voleva continuare a "bruciare" i soldi dei cittadini a proprio favore».

Di seguito il comunicato stampa diffuso dai primi cittadini.


Siamo rimasti attoniti e senza parole ieri alla notizia degli arresti e delle misure cautelari per i vertici di ACCAM. Ha lasciato sconcertati soprattutto leggere sull’ordinanza di custodia cautelare quanto gli amministratori coinvolti venissero, se il teorema accusatorio fosse confermato, spinti e manovrati con motivazioni che nulla c’entravano con l’interesse dell’azienda, dei soci e soprattutto con la salute e la tutela delle persone.

Il meccanismo di nomina del consiglio di amministrazione prevede che alcuni nomi vengano indicati dai comuni più grandi: giova ricordare che per il consiglio di amministrazione i nomi di Bilardo e Tonazzo erano stati indicati dal Comune di Gallarate e Bordonaro da Busto Arsizio. Oggi ferisce soprattutto sapere che tutto il lavoro che abbiamo svolto in questi anni, la dedizione e la serietà che i nostri sindaci ed i tecnici da noi indicati hanno profuso nell’elaborare un piano che portasse allo spegnimento dei forni e desse anche un futuro per i lavoratori, venisse poi in qualche modo inficiato da chi faceva il bello e il cattivo tempo con motivazioni che con la salvaguardia di ACCAM poco, pochissimo c’entravano.

Le vicende di oggi ci fanno sfilare davanti agli occhi bugie, atteggiamenti irriverenti nei nostri confronti e comportamenti, sino ad oggi, inspiegabili; purtroppo da questo momento la chiave di lettura di tante cose successe non può che cambiare. Chi condannava la proposta di alcuni Comuni che non volevano più l’incenerimento come pratica dannosa per l’ambiente e la salute, in realtà voleva continuare a "bruciare" i soldi dei cittadini a proprio favore.

Anche le visite "eccellenti" all’impianto e i successivi pronunciamenti sul destino e sul rilancio dell’inceneritore oggi non possono essere lette come tranquille e semplici valutazioni sui piani industriali.

Auspichiamo che i soci di ACCAM sappiano opporsi rispetto a chi ha utilizzato la società per scopi personali svilendola e probabilmente compromettendone definitivamente il futuro proprio nel momento in cui invece sarebbero occorse tutte le energie disponibili per il salvataggio di una società già profondamente compromessa. Chiediamo l’immediato azzeramento del consiglio di amministrazione, le dimissioni del presidente del collegio sindacale, auspicando e lavorando affinché venga ricostituita al più presto una compagine societaria coesa sugli obiettivi, con un vertice societario tecnico affinché si vada finalmente a delineare un futuro sostenibile per l’ambiente e soprattutto per la salute dei cittadini.

I sindaci dei comuni di
Canegrate
Cardano al Campo
Castano Primo
Castellanza

Magnago
Olgiate Olona
Rescaldina

Vanzaghello

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 08 Maggio 2019
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