Quantcast

Ricerca

» Invia una lettera

Palio di Legnano: numero 1 in sicurezza

10 Novembre 2018

Con piacere, accogliamo le considerazioni della collega e amica Elena Casero sull'ultimo Palio straordinario di Siena.
Profonda conoscitrice dei meccanismi palieschi, ma anche e soprattutto dell'ippica in generale, come nessun altro giornalista locale, Elena ne è convinta. Il Palio di Legnano è il numero uno in Italia, per garantire sicurezza a fantini e a cavalli. Eppure, noi per primi, a Legnano, ne parliamo sottovoce. Non sappiamo far emergere questa pecularietà. Perchè?


Caro direttore. Il Palio Straordinario di Siena si è concluso con tante polemiche, dichiarazioni, articoli, attacchi e difese.

Legnano ha osservato e ha taciuto. Un silenzio che definirei “imbarazzante” da un Palio  che, se a Siena è considerato solo un “paliotto”, ha invece scritto pagine importanti e – scusa la ridondanza – “straordinarie” (queste sì) sulla sicurezza e sulle regole, sul welfare dei cavalli e sulla loro tutela, sulla sicurezza dei fantini senza perdere nulla in fatto di tradizione e prestigio, visibilità, credibilità presso l’opinione pubblica.

A maggio l’ennesimo tecnico del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali ha certificato ancora una volta la nostra pista del Palio: sabbia, steccato, raggio di curvatura, distanze di sicurezza… ogni dettaglio è stato vagliato e approvato come conforme all’ordinanza ministeriale.

Il nostro Palio è autorizzato e possiamo correre con i purosangue. In realtà possiamo correre con qualsiasi cavallo. Alcuni, facendo dell’ironia dissero a suo tempo che con la sabbia al posto dell’erba al campo si poteva portare pure ombrellone e sdraio, oggi sono tra coloro che sbandierano ai quattro venti la sicurezza del fondo in sabbia. Ironico, vero? Ebbene, dov’è finito l’orgoglio legnanese?

Perché non cogliere l’occasione per ribadire ancora una volta questa “manifesta superiorità” del Palio di Legnano su tutti i palii d’Italia, anche su quello senese che avrà pure più storia, più tradizioni, più attaccamento, più radicamento, ma di certo non ci batte in fatto di welfare. 

Tutti amiamo i cavalli. Tantissimo, personalmente non potrei vivere lontano da loro e dal loro mondo, anche solo se professionalmente, scrivendone. Non ho sentito voci levarsi, commenti ufficiali, magistrati, capitani o addetti corsa o gran priori o saggi del Palio ricordare a tutti, legnanesi inclusi, che il nostro è un Palio virtuoso, da invidiare e copiare. Invece, “tutti “si va a Siena” a luglio e ad agosto, si cena nelle Società, ci si lascia ammaliare da canti, usanze, tradizioni cercando di importarne forme e contenuti. Ma quando Legnano inizierà ad esportare anziché importare il modo di fare Palio?

Nel comunicato stampa del sindaco di Siena si racconta del soccorso al cavallo infortunato con una “biga”. Legnano da molti anni vanta un servizio di horse ambulance e una clinica veterinaria mobile, con veterinari specializzati a livello internazionale, con personale formato da corsi specifici teorici e pratici, con attrezzature e strumentazioni all’avanguardia. Un servizio pionieristico nel mondo dei palii.

Legnano è stata la prima città di Palio ad avere il coraggio di affrontare il problema dell’ordinanza Martini (2009) con un convegno nazionale. Possibile che ci dimentichiamo sempre dei nostri fiori all’occhiello quando si presenta l’opportunità di sottolinearlo al mondo intero? Io non capisco queste remore o queste dimenticanze, non so come definirle.

Mi è piaciuto un articolo di un collega de La Nazione Pino Di Blasio che dice chiaramente come Siena debba tornare a confrontarsi  su cosa si può fare in tema di sicurezza. Che poi il primo cittadino abbia aperto uno spiraglio di confronto e dibattito con tutti i soggetti interessati (animalisti, contrade, giornalisti….) va bene, è un buon segnale. Forse invece sarebbe più interessante che il Palio senese si confrontasse con gli altri “paliotti”, per prendere spunto da idee virtuose. Legnano farebbe scuola. Davvero.

Elena Casero (giornalista)


Foto in copertina di Andrea Fuso

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.