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Insediato il tavolo tecnico su come dare un futuro ad Accam

Il tavolo sarà coordinato dai tecnici già presenti in azienda e coinvolgerà i consiglieri d’amministrazione, così come le società partecipate...

Ieri, venerdì 22 dicembre, si è riunito per la prima volta il tavolo tecnico, lo strumento coordinato dalla società Accam in ordine alla valutazione della concreta fattibilità e sostenibilità di un nuovo piano industriale che possa dare continuità alla società oltre il 2021. 

Il mandato che l’ultima assemblea dei Soci ha conferito al CdA è quello «di predisporre delle soluzioni alternative all’attuale piano industriale». Il tavolo tecnico è lo strumento per individuare una soluzione che risponda all’indirizzo dell’assemblea: si compone di sette esperti, indicati dai Comuni soci nel corso dell’ultimo comitato di controllo analogo e ratificati dal CdA nei giorni scorsi. Si è insediato ufficialmente con la prima riunione, venerdì 22 dicembre, con l’obiettivo di consegnare le proprie valutazioni al CdA, che le esaminerà e le riporterà all’assemblea dei Soci entro la fine di marzo.

Elementi imprescindibili delle soluzioni da valutare, questo il mandato dell’assemblea, sono «il mantenimento del modello in house, la valorizzazione degli asset aziendali, l’eventuale ingresso di nuovi soci pubblici, la previsione dell’utilizzo di tecnologie tali da ridurre l’attuale impatto ambientale e aumentare la redditività», oltre alla ricerca di cofinanziamento da parte di investitori pubblici.

«Il tavolo – sottolinea la presidente di Accam Laura Bordonaro – sarà coordinato dai tecnici già presenti in azienda e coinvolgerà i consiglieri d’amministrazione, così come le società partecipate che si stanno occupando di raccolta dei rifiuti e di energia, con cui potranno essere avviate delle sinergie al fine di valorizzare le risorse presenti sul territorio per individuare la soluzione ottimale per una gestione razionale e sostenibile del ciclo integrato dei rifiuti». 

Perché il piano industriale attualmente in vigore, approvato nel 2016 dall’assemblea dei soci, «prevede non solo lo spegnimento del termovalorizzatore, ma anche la messa in liquidazione “in bonis” della società Accam Spa nel 2022 – fa notare la presidente Laura Bordonaro – il tavolo tecnico avrà il compito di fornire al CdA delle indicazioni, in modo pragmatico, per la redazione di un piano industriale concretamente fattibile e sostenibile da un punto di vista ambientale ed economico per far sì che la società in house possa proseguire la propria attività oltre la data del 2021».

 

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 23 Dicembre 2017
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