Sarà Castellanza lo scenario della chiusura di Donne in Canto, con un concerto dedicato a Madre Natura nel cortile Brambilla. Domenica 8 luglio, alle 21.30, Monica Dellavedova che, accompagnata dal chitarrista Stefano Bassi, salirà sul palco per una serata tutta da "gustare". Dellavedova proporrà "Two in green" per riscoprire "perle" musicali a forte tematica ambientale, da Adriano Celentano a Cat Stevens, da Pierangelo Bertoli a Marvin Gaye, dai Beatles a Stevie Wonder, da Angelo Branduardi a Lucio Battisti. Ancora un centinaio di posti disponinil, ma sarà possibile restare in piedi all'interno del cortile.

«Monica ha lavorato con i più grandi maestri – ha commentato il direttore artistico Giorgio Almasio -. Ha una freschezza e naturalezza perfette per un concerto estivo. Il suo registro essenziale, con la sola voce e la chitarra riesce a scavare nel profondo delle emozioni». «La prima voce che l’essere umano conosce è quella di una donna, la mamma» ha voluto poi ricordare Almasio, soddisfatto del successo che ha ottenuto anche quest'anno il festival che, dopo 10 anni, ha visto nel 2018 ben 15 comuni coinvolti. E in futuro, sono previste ancora nuove entrate. 

«Questo è il primo anno per Castellanza – ha sottolineato l'assessore alla cultura Gianni Bettoni -, a cui abbiamo voluto aderire proprio per dare un senso di territorialità e perchè sappiamo che questa è una proposta che regala ai partecipanti qualcosa in più: non ci si ferma infatti al singolo evento, ma si crea nelle persone un senso di appartenenza».

«Come comune abbiamo voluto con disponibilità aderire perchè abbiamo sempre detto di voler guardare al territorio nel senso più ampio – ha incalzato il sindaco Mirella Cerini -. Castellanza si trova in una posizione di baricentro tra provincia di Varese e Città Metropolitana e questo ci consente di poter guardare a collaborazioni con entrambi i territori. Speriamo che il festival si allarghi ad altre città della provincia di Varese perchè è una proposta interessante che esalta la figura femminile attraverso la loro voce».