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Immortalati i lavoratori “in relax”: sospensioni confermate

Aemme Linea Ambiente motiva con video e orari i provvedimenti disciplinari comminati a 11 dipendenti - Pause fino a 36 minuti - Cgil pronta all'impugnazione

Pause nei bar fino a 36 minuti, operatori ecologici immortalati in atteggiamento di "relax" in locali pubblici, davanti a giornali o semplicemente intenti a chiacchierare. Aemme Linea Ambiente motiva con tanto di video e orari, registrati da una società di investigazioni private, i provvedimenti disciplinari comminati a 11 dipendenti. Per tre di questi è stata applicata la sospensione massima di 10 giorni, evitando il licenziamento solo dopo «la presa di coscienza della gravità dei fatti contestati da parte dei diretti interessati».

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Le verifiche sui lavoratori – spiegano i vertici di Ala – sono state avviate a seguito di decine di segnalazioni arrivate soprattutto nell'ultimo semestre del 2016 dai cittadini stessi: «Ne andava dell'immagine dell'azienda, il cui marchio compare su divise e mezzi – ha spiegato presidente di Aemme Linea Ambiente, Stefano Besseghini -. Per la prima volta nella storia aziendale abbiamo deciso di intraprendere un'azione forte: seguire e verificare i comportamenti dei dipendenti. Questo perchè era venuto meno un vincolo di fiducia tra le parti». I risultati sono stati deludenti: in conferenza stampa sono state mostrate le tabelle dei controlli effettuati dal 13 febbraio al 3 marzo, con tempi medi di superamento della pausa (10 minuti) consentita dal contratto collettivo di 19 minuti su un orario di 6 ore e 20 minuti giornalieri. Minuti che venivano "recuperati" chiedendo di effettuare straordinari: 600 minuti sono pertanto risultati non necessari. Inoltre, sono stati fotografati mezzi in sosta per tempo prolungato. 

«Se inizialmente non era stata dimostrata consapevolezza da parte dei dipendenti che, raggiunti dal provvedimento, lo hanno contestato – ha spiegato il direttore Stefano Migliorini -, in una seconda sede c'è stata una loro presa di coscienza che ci ha fatto tornare indietro sul licenziamento a fronte della garanzia che non vengano reiterati determinati comportamenti sui quali non intendiamo più soprassedere. Non si tratta di un perdono ma di un provvedimento sociale. Abbiamo operato in coerenza con il modus operandi di una azienda pubblica, con l'obiettivo di creare una cultura di responsabilità che si possa autovalutare ad ogni livello».

Non intende però "mollare" la Fp Cgil Ticino Olona – l'unico sindacato firmatario della vertenza con l'azienda -, che annuncia la volontà di impugnare i provvedimenti chiedendone la sospensione oltre che la definizione delle modalità delle pause e la revisione degli orari: «Giovedì saremo dal Prefetto alla presenza anche dell'azienda». A breve sarà convocata una conferenza stampa con i lavoratori. 

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 04 Aprile 2017
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