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Operazione “Tavoletta”: arrestato il latitante a cui mancava la famiglia

Aveva pianificato la fuga e prima di andarsene è passato a salutare figli e madre - Il criminale è stato arrestato a Canegrate.

Cerca di sfuggire all'arresto ma la sua latitanza tra la provincia di Bergamo e Canegrate è durata solo pochi giorni. Già, perchè la mancanza della sua famiglia lo ha portato dritto nelle mani dei carabinieri della Compagnia di Legnano. 

È stato arrestato nella sua abitazione uno dei principali fiancheggiatori del capo di una delle tre bande criminali sgominate con l’operazione “Tavoletta” a Trento. Un'attività antidroga conclusa martedì 20 giugno dai carabinieri del Nucleo Investigativo trentino. 

Si tratta di un 26enne che nella pronvincia di Bergamo svolgeva azioni criminali. L'uomo, fermato ieri sera, mercoledì 21 giugno, si era addirittura stabilito da cinque anni sul lago d’Iseo. 

I militari lo hanno cercato a Bergamo nella mattinata (martedì 20 giugno) in cui sono state eseguite le 35 Ordinanze. Ma lui era riuscito a sfuggire: avvisato del pericolo, non è rincasato lasciando perdere le proprie tracce e rientrando così tra i cinque criminali scappati per i quali sono stati emessi i relativi mandati di cattura internazionale.

Immediatamente sono scattate le attività di ricerca sul territorio nazionale. In particolare i carabinieri di Legnano hanno attivato ogni tipo di fonte informativa per cercare informazioni sulla vita del 26enne, pregiudicato e ben noto ai militari. Così, i carabinieri hanno scoperto che il ricercato, dopo aver trascorso una notte in un albergo a Legnano, tra l’altro senza pagare, si stava organizzando per fuggire.

Con pazienza, i militari lo hanno aspettatto in quella che, in passato, era la sua abitazione e dove ora abita la madre con la quale vivono i suoi due piccoli bambini. Sarebbe passato a salutarli, questa la convinzione degli investigatori. Così è stato. 

Il 26enne è stato visto entrare nella casa alle 18. Con il supporto dei colleghi della Radiomobile e della Stazione di Parabiago, la villetta è stata accerchiata su due livelli. Dopo due ore di osservazione è scattato il blitz. Entrati i militari, l’uomo di 26 anni ha subito capito e non ha opposto resistenza: ha preso la sua borsa, già preparata per partire, ed ha seguito i militari.

Prima di uscire, un’ultima richiesta: poter salutare i suoi bambini. Lo ha fatto piangendo, mentre questi dormivano sul letto. Dopo la notifica del provvedimento è stato trasportato alla casa circondariale di Piacenza, su disposizione del magistrato inquirente.

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 22 Giugno 2017
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