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Processo Fratus, il consulente di Lazzarini «Normale incontrare prima i candidati»

La difesa dell'ex assessore alle opere pubbliche, Chiara Lazzarini ha portato il suo consulente tecnico, Bruno Tonoletti.

Nuova udienza del processo Fratus e ancora una volta oggi, 17 febbraio, in aula al tribunale di Busto Arsizio la battaglia si è svolta a colpi di norme e regolamenti. 

La difesa dell'ex assessore alle opere pubbliche, Chiara Lazzarini ha portato il suo consulente tecnico, che, al pari dei consulenti degli altri due imputati (l'ex sindaco Fratus e l'ex vicesindaco Cozzi) ha insistito sulle procedure adottate per la selezione del dirigente organizzativo del Comune e del direttore generale in Amga, procedure che secondo l'accusa sarebbero state manipolate costituendo il reato di turbativa di gara.

 [pubblicita]Bruno Tonoletti, professore ordinario di diritto amministrativo all'Università di Pavia e consulente per diversi enti, ha sottoposto al giudice Daniela Frattini la tesi secondo cui la procedura per individuare il direttore organizzativo del Comune è fiduciaria e non concorsuale in quanto non è finalizzata ad una assunzione ma ad un incarico fiduciario, appunto. Tale fiduciarietà – ha spiegato il consulente – nasce dalla mancanza di potere da parte della commissione di decretare il vincitore, in quanto non c’è una graduatoria finale di merito ma una discrezionalità del privato datore di lavoro nella scelta del candidato. La commissione, ha spiegato ancora Tonoletti, ha il solo compito di valutare l'idoneaità dei candidati e i criteri selettivi, scremando una rosa da sottoporre al sindaco, nel caso del Direttore Organizzativo, e al CDA, nel caso del direttore generale di Amga. Nel caso dei direttore artistico avrebbe potuto addirittura evitare il bando perché l’incarico in questo caso non solo è fiduciario ma orientato politicamente.

Secondo il consulente di parte era pertanto «normale» che gli imputati incontrassero, ancora prima della pubblicazione dell'avviso di selezione, i possibili futuri candidati, perché,  ha risposto Tononelli alla domanda posta in fase di riesame dal Pm Nadia Calcaterra, «non erano volte a perturbare la commissione ma a far si che queste persone partecipassero alla selezione».

Il Pm, che ha spiegato di non avere definito le selezioni concorsi, ma procedure ad evidenza pubblica, ha poi chiesto se fossero state ascoltate le intercettazioni e le chat whatsapp che secondo l'accusa mostrano come questi bandi fossero stati, al contrario, cuciti su misura per i candidati prescelti. 

Rigettata l'istanza presentata dal legale dell'ex sindaco Gianbattista Fratus di ulteriori testimoni. Per l'avvocato Maira Cacucci, dopo la deposizione dei testimoni, sarebbe stato rilevante sentire l'ex direttore organizzativo del Comune ai tempi dell'amministrazione Centinaio, Livio Frigoli,  l'attuale vice commissario Giuseppe Mele, il giornalista Luigi Crespi, la dipendente del Comune di Legnano, Monica Salmoiraghi, Marisa Mazzucato e Cristiano Frattini.

 

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 17 Febbraio 2020
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