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Potenziamento Rho-Parabiago, i pendolari: «Chi si ferma è perduto»

Il comitato pendolari Gallarate-Milano torna a ribadire l'importanza del potenziamento della Rho-Parabiago. 

Il comitato pendolari Gallarate-Milano torna a ribadire l'importanza del potenziamento della Rho-Parabiago a seguito dell'intervento del Comitato che invece si oppone all'intervento e che con il nuovo anno ha inviato una nuova lettera al Ministero. 

[pubblicita] «Dopo oltre 15 anni di tira e molla – scrive Raffaele Specchia del Comitato Pendolari in una nota stampa – finalmente il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ha finalmente approvato, a fine novembre 2019, il progetto definitivo del potenziamento della tratta ferroviaria Rho Parabiago. Comitato Gallarate Milano x il potenziamento rho Parabiago

L'approvazione del progetto segue una lunga discussione al fine di venire incontro in tutti i modi alle legittime richieste dei comuni interessati, senza dimenticare le oltre 100.000 persone che quotidianamente si servono della tratta ferroviaria tra Rho e Gallarate. 

Riteniamo pertanto infondati (se non addirittura pretestuosi), i continui interventi di chi, in nome di un falso ambientalismo e di una distorta visione di tutela del patrimonio comune, si oppone al potenziamento dell'opera. 

Facciamo notare che tutte le forze politiche nazionali, anche quelle più scettiche, hanno compreso l'utilità e l'improcrastinabilità di un potenziamento (non realizzabile in altra maniera) che vede il trasporto locale come il primo fruitore dell'opera. 

Ricordiamo che il potenziamento serve per la creazione di una linea S che servirà Parabiago Nerviano, territori che vedano arrivare treni strapieni e creare un doppio binario per consentire la gestione dei treni veloci da un lato, e una linea ad hoc per i passanti.

Chiediamo pertanto al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ed al CIPE, di non voler perdere ancora tempo e di volersi finalmente concentrare per l'avvio dei cantieri della tratta interessata, al fine di dare FINALMENTE ossigeno a chi vuole (e a chi vorrebbe) utilizzare la ferrovia per recarsi al lavoro in maniera civile, senza dover viaggiare accalcati in maniera disumana, evitando di utilizzare il mezzo privato.

Se vogliamo Veramente ridurre la nostra impronta ambientale il treno è l'unica alternativa ecologica. Ulteriori ritardi non potranno che gravare in modo negativo sull'inquinamento dell'asse del Sempione, che oggi soffre in maniera insostenibile l'inquinamento prodotto dai mezzi privati!
Non dimentichiamo i blocchi che Regione Lombardia sta attuando sui mezzi privati per il superamento dei livelli del Pm10».

 

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 15 Gennaio 2020
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