Tra i legnanesi più preoccupati per il futuro della città e in attesa di un nuovo sindaco che sappia governare Legnano con giudizio, il nostro prevosto, mons. Angelo Cairati, non perde occasione per indicare alcuni criteri che dovrebbero portare all'identikit del personaggio e a una corretta campagna elettorale.

Tempo fa, ci era piaciuta l'immagine attribuita al futuro sindaco: "i legnanesi, quando dovranno scegliere, dovrebbero preferire una personalità dotata di una giusta umiltà e cosciente della propria ignoranza", aveva affermato don Angelo.

Oggi, mercoledì 1 gennaio, nella prima messa solenne dell'anno, la parte conclusiva dell'omelia dedicata al commento del discorso del Papa per la giornata mondiale della Pace ha toccato l'argomento (delicato, così l'ha definito il nostro prevosto) delle elezioni.

[pubblicita]        "E' bello vedere una città in fermento, persone che vogliono dedicarsi alla politica, la più alta forma di carità – l'esordio di monsignore – . C'è bisogno di dialogo, di riconciliazione, di relazioni alte e affidabili. Io mi auguro che in città, durante le elezioni, emergano i punti programmatici non gli attacchi alle persone. Ciascuno deve emergere per la bellezza di quello che propone non per quello che detrae agli altri con critiche e osservazioni".

Infine, ricollegandosi al discorso del Papa, la sua conclusione con tre… parole d'ordine; "Dialogo, restando fermi sui principi ma sempre aperti al confronto. Riconciliazione, avendo il coraggio del primo passo, perché la tensione genera sempre rancore e toglie serenità. Pulire le nostre relazioni, facendo in modo di giudicare le persone che la pensano in maniera diversa da noi non come nemici, ma avversari che pensano anche loro al bene comune di tutto ciò che noi amiamo, Legnano, la nostra città" .