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Cava Solter, passi avanti da Città Metropolitana, Biondi: “Chiederemo sospensiva”

Città Metropolitana di Milano ha fatto arrivare ai due comuni una nota con cui comunica di accettare formalmente le garanzie finanziarie prestate da Solter per l'apertura della discarica di rifiuti speciali

Brutte notizie per Busto Garolfo e Casorezzo, ma anche per tutto il territorio. Il 3 dicembre Città Metropolitana di Milano ha fatto arrivare ai due comuni da anni in lotta contro l'ipotesi discarica nel Parco del Roccolo una nota con cui comunica di accettare formalmente le garanzie finanziarie prestate da Solter per l'apertura della discarica di rifiuti speciali nell'area denominata Ex Cave di Casorezzo. Il tutto prima dell'accordo tra Parco del Roccolo e Solter per le aree compensative.

[pubblicita] «L'Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata dalla stessa Città Metropolitana a settembre del 2017, purtroppo, diventa quindi efficace – spiega il sindaco di Busto Garolfo Susanna Biondi -. In questo modo i tecnici di Città metropolitana smentiscono quanto da loro dichiarato più volte. Avevano infatti comunicato che Città Metropolitana avrebbe accettato le fideiussioni solo dopo l'accordo tra Solter e il PLIS del Roccolo per le aree compensative. Ad oggi l'accordo non c'è ma inspiegabilmente Città Metropolitana sceglie comunque di accettare le fideiussioni e procedere quindi ad attivare l'autorizzazione. Per quanto ci riguarda, continueremo a opporci con tutta la forza e la determinazione possibile al progetto di discarica. Certamente impugneremo questo atto e chiederemo la sospensiva al Tar. Come sempre abbiamo bisogno del forte sostegno della cittadinanza e del territorio».

Con il passo di Città Metropolitana, come spiega la prima cittadina bustese, Solter potrebbe iniziare a fare le opere di predisposizione: «abbattere alberi, posare il telo, pozzi… anche se non arriverebbero i rifiuti, questo sarebbe già un grave danno per il territorio. Noi continueremo la nostra lotta. Purtroppo dagli enti superiori (senza distinzioni) non abbiamo avuto nessun tipo di reale sostegno, ma solo parole. Speriamo che il giudice ci dia ragione, perchè noi siamo nel giusto: stiamo lavorando per la tutela del territorio»

Redazione
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Pubblicato il 05 Dicembre 2019
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