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Sirti taglia 833 posti in Italia: protesta anche a Mazzo di Rho

In rappresentanza dell’amministrazione comunale era presente anche l'assessore al lavoro Nicola Violante

833 posti di lavoro a rischio, di cui circa 250 a Milano e in Lombardia. Sono i numeri che emergono dalla crisi della Sirti, azienda italiana impegnata nel mondo della progettazione, realizzazione e manutenzione di reti di telecomunicazioni. Anche i lavoratori della sede di Mazzo di Rho sono scesi oggi, mercoledì 20, davanti ai cancelli della ditta per protestare.

[pubblicita] In rappresentanza dell’amministrazione comunale era presente anche l'assessore al lavoro Nicola Violante. L’assessore Violante ha parlato con Roberta Turi, segretaria generale di FIOM Milano, e Massimiliano Gentile, delegato sindacale, sulla situazione e le motivazione che hanno portato alla protesta.

«A nome dell’amministrazione comunale esprimo solidarietà e vicinanza alle lavoratrici e ai lavoratori, che stanno manifestando per tutelare il proprio posto di lavoro – il commento di Violante –  Siamo profondamente preoccupati per i licenziamenti annunciati e le conseguenti ricadute socioeconomiche per le famiglie, di chi dovrà subire questa decisione. L’impatto sociale ha infatti costi elevati dovuti anche alla difficoltà di ricollocarsi nel mondo del lavoro. Diamo la nostra piena disponibilità ad incontrare i rappresentanti sindacali e la proprietà della società Sirti».

Sulla questione sono intervenuti anche i due onorevoli del territorio Fabrizio Cecchetti e Fabio Boniardi (Lega). Dai due parlamentari arriva un appello al ministro del lavoro Luigi Di Maio: «Sarebbe un disastro sociale oltre che occupazionale in un'area del nostro territorio già duramente colpito dal rallentamento produttivo globale che non sta risparmiando nessun Paese. Oltre ad esprimere la più totale solidarietà e vicinanza a questi lavoratori abbiamo chiesto, in un'interrogazione al Ministro Di Maio, di fare il possibile e l'impossibile per tutelare i lavoratori della Sirti di Rho valutando ogni soluzione possibile per scongiurare i licenziamenti».

[pubblicita] «Seguo con apprensione la vicenda della Sirti -dichiara il vice Presidente del Consiglio Regionale, Carlo Borghetti–. Il nuovo piano organizzativo dell’azienda mette a rischio il futuro di 883 lavoratori in tutta Italia e di questi ben 250 tra l’impianto di Mazzo di Rho e gli altri in Lombardia. Si tratta di una decisione unilaterale, assunta senza una discussione preventiva e che coinvolge un quarto dei dipendenti del gruppo controllato dall’americana Pillarstone. Sorprende poi che siano coinvolti proprio i settori della banda ultralarga e del 5G, comparto in espansione e oggi centrale nel mercato delle telecomunicazioni. Per la dimensione della “crisi” e vista l’importanza del settore per il sistema Paese, bene hanno fatto le organizzazioni sindacali a chiedere l’intervento del Governo. Mi auguro che il Ministro Di Maio intervenga il prima possibile. Voglio esprimere tutta la mia vicinanza e solidarietà ai dipendenti e alle loro famiglie –conclude Borghetti–, nelle prossime ora chiederò che anche Regione Lombardia si faccia parte attiva nella vicenda, qui non si tratta di una crisi ma di una trasformazione aziendale, questi processi si fanno insieme ai dipendenti e alle rappresentanze sindacali, non certo contro lavoratori».

Redazione
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Pubblicato il 20 Febbraio 2019
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