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M5S e la discarica: “Non bisogna abbassare la guardia”

Dai pentastellati l'appello a restare vigili per non far tornare l'incubo dell'impianto e ai partiti di non alterare il carattere popolare del Comitato contrario alla riapertura

Dopo la serata per la rifondazione del Comitato Intercomunale di Crisi Ambientale per il No alla riapertura della discarica, il Movimento 5 Stelle commenta l'incontro, sottolineando soprattutto due situazioni.
La prima riguarda l'anima popolare del Comitato che non deve essere alterata dalla presenza dei partiti con il chiaro invito che "se qualche politico si volesse aggregare, ben venga, ma si dovrebbe mettere in coda come cittadino, non in testa".
In secondo luogo, l'invito a farsi trovare sempre pronti, perchè "non bisogna abbassare la guardia in nessun momento se vogliamo che l'incubo discarica abbia finalmente fine".


È stato ovviamente positivo vedere un fronte così compatto per il NO, ritrovare i vecchi promotori del Comitato e chi ha vissuto sulla propria pelle le barricate e le tende piazzate davanti ai cancelli. Ottima la mobilitazione popolare.

Diversamente da quanto accadde anni fa, quando la lotta per mesi, ininterrottamente, organizzandosi in turni quasi “lavorativi”, portando con sé i propri figli ancora piccoli, o gli anziani di famiglia, la fecero i cittadini e le Associazioni, non i partiti, che intervennero solo in ultimissima istanza, quasi a raccogliere i frutti della mobilitazione popolare, questa volta pare che la politica si faccia trovare pronta.

Ma seriamente pensate che debbano essere i partiti (tutti i partiti, anche noi) a guidare la carica di questa battaglia?

Il timore è quello che questo Comitato sarà sbandierato da tutti in una lunga e interminabile campagna elettorale, tutti si diranno promotori e sostenitori e poi quando ci sarà (se ci sarà) da dare battaglia al proprio gruppo a livello regionale, provinciale o nazionale, i partiti si scanneranno uno contro l'altro, discordi pure sul colore dei rifiuti e il Comitato si scioglierà come neve al sole.

Se questa è l’unica proposta, va bene, meglio che niente, non saremo noi a spaccare il tavolo, ma sinceramente auspichiamo ben altro.

Auspichiamo che, nella malaugurata ipotesi i partiti, che devono ovviamente e obbligatoriamente fare la propria strada, non dovessero riuscire eventualmente a bloccare i tavoli tecnici tramite i loro referenti politici, allora nasca un comitato libero, guidato dalle associazioni del territorio, che si faccia avanti per guidare la lotta, che non faccia riferimento a nessun gruppo, movimento o colore politico.

Se poi qualche politico si volesse aggregare ben venga, ma si dovrebbe mettere in coda come cittadino, non in testa.

Analizzando i contenuti della serata pensiamo ci siano stati spunti interessanti anche dal punto di vista di eventuali azioni in termini legali da attuare, alle quali Rescaldina si è dichiarata favorevole, come l'idea di un unico avvocato che, assieme alle istanze dei due Comuni, possa portare avanti le richieste di chi più verrà impattato dalla riapertura della discarica, in termini di qualità della vita ma anche economici: i nostri concittadini dell'oltreponte.

Nessuna forza può essere sottovalutata, qualunque fronte crediamo sia utile allo scopo.

Ci poniamo infine qualche domanda prima di iniziare un percorso condiviso, nell'ottica di una maggiore chiarezza tra le parti che si siederanno al tavolo e che crediamo sia doverosa.

Chi doveva vigilare sulla realizzazione di questo accordo e non si è accorto di niente?

Chiunque abbia questa responsabilità, si siederà con nonchalance al tavolo del Comitato insieme a tutti i partiti facendo finta di nulla?

Dobbiamo ricordare una cosa che avevamo già fatto presente in campagna elettorale, quando a seguito del nostro accesso agli atti, abbiamo ricevuto e pubblicato tutta la documentazione che già evidenziava il progetto, già previsto da Maggio 2018, ideato da Ecoceresc (ripresentato puntualmente a Dicembre, come evidenziato dalla Sindaco Berra): nonostante i NO compatti e uniti su più fronti, nonostante la posizione degli organi istituzionali, Comuni, Provincia e Regione, nonostante la richiesta di intervento da parte del Ministero, Ecoceresc cercherà comunque di trovare una via per ottenere ciò che vuole.

Visto che sono anni che la cava doveva essere poco alla volta riempita e ancora oggi invece siamo qui a discutere di rifiuti, il dubbio espresso da qualcuno anche ieri, ovvero la paura che si sacrifichi tutti noi sull’ altare dei soldi della Ex-Simec, potrebbe non essere del tutto campato in aria.

Ecoceresc è un’azienda privata e come tale i profitti sono il suo obiettivo. Già a Febbraio scorso, infatti, tentava di superare il tema del fattore di pressione, che sembrerebbe metterci al riparo se calcolato sul nostro Comune, ma che ci mette in pericolo se considerato esclusivamente sul territorio di Rescaldina, coinvolgendo la provincia di Varese.

Per questi motivi non bisogna abbassare la guardia in nessun momento se vogliamo che l'incubo discarica abbia finalmente fine. Siamo arrivati ad avere Ecoceresc alle porte di casa nostra anche purché chi doveva vigilare sulla situazione e sullo stato di riempimento della cava (ricordiamo 3% in 6 anni) negli ultimi 23 anni non l'ha fatto. 

Ci saranno tante piccole battaglie da portare avanti in quanti più possibile, su tutti i fronti possibili, con ogni mezzo possibile, l'importante è farsi trovare pronti.

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 30 Gennaio 2019
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