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Housing sociale, Palazzo Malinverni detta le nuove linee guida

L'approvazione delle nuove linee guida da parte della giunta rappresenta il primo punto di svolta nell'operazione di riordino iniziata lo scorso autunno - 52mila pernottamenti nel 2017.

Palazzo Malinverni "vara" le nuove «linee di indirizzo per l'attivazione di un sistema di residenzialità sociale temporanea tramite accreditamento di soggetti specializzati»: la delibera della giunta Fratus pubblicata nei giorni scorsi sull'albo pretorio segna così un primo punto di svolta nell'operazione di riordino dell'housing sociale che l'assessore alle politiche sociali Ilaria Ceroni sta portando avanti dallo scorso autunno.

Alla base della necessità di ripensare il sistema di residenzialità sociale temporanea, l'«incremento significativo del tasso di sfratti e del numero di cittadini legnanesi in emergenza abitativa» che ha portato nel solo 2017 a registrare 52mila pernottamenti a carico dell'housing sociale legnanese. Con permanenze, peraltro, spesso protratte per periodi prolungati a causa della condizione socio-economica degli ospiti non idonea ad «intraprendere alternative abitative concrete». Da lì la scelta dell'assessorato alle politiche sociali di mettere mano all'architettura complessiva del servizio, che  – lo ha sottolineato sin dal suo insediamento Ilaria Ceroni e lo ribadisce ora la delibera – deve essere «finalizzato ad offrire un’accoglienza temporanea e non una soluzione abitativa permanente».

In base alle nuove linee guida, il sistema sperimentale pensato da Palazzo Malinverni per la residenzialità sociale temporeanea dovrà essere realizzato tramite «l’accreditamento di soggetti specializzati che consentano, da una parte, il reperimento di alloggi maggiormente rispondenti ai bisogni dei target di utenti da inserire e, dall’altra, un accompagnamento degli ospiti verso l’autonomia, progettato sui bisogni e sulle risorse residue della persona». L'accreditamento avrà durata biennale, anche se nei due anni Palazzo Malinverni si riserva sia la facoltà di avviare nuovi avvisi in caso di esaurimento delle disponibilità di alloggi da parte di soggetti accreditati, sia la possibilità di iscrivere in elenco enti non iscritti alle stesse condizioni previste dall'avviso di accreditamento.

Con il "nuovo" housing sociale, saranno disponibili diverse tipologie di posti letto – prevalentemente in condivisione abitativa -, sia a Legnano che in altri comuni: posti letto in dormitorio per uomini in emergenza abitativa, posti letto in seconda accoglienza per uomini provenienti dal dormitorio, posti letto per nuclei familiari composti da donne sole o con figli minorenni, posti letto per nuclei familiari sfrattati e posti letto in appartamenti di proprietà comunale che dovessero rendersi liberi nel biennio.

Ma più di tutto lo snodo fondamentale delle nuove linee guida sta nel servizio di «accompagnamento sociale» per chi viene ospitato. Alla base ci sarà una valutazione della situazione socio-economica da parte dei servizi sociali, che individueranno l'ente gestore cui segnalare la situazione e, insieme a quest'ultimo, prepareranno un progetto di accompagnamento verso l'autonomia abitativa che sarà sottoscritto anche dall'ospite. Autonomia abitativa alla quale gli ospiti verranno guidati tramite l'informazione e l'orientamento ai servizi del territorio e la promozione delle capacità lavorative e della gestione delle risorse economiche, ma anche con un piano di accumulo di somme mensili che verranno introitate dall’ente gestore e permetteranno, di regola entro un anno, la stipula di contratti per alloggi sul libero mercato.

Il progetto avrà una durata massima di dodici mesi e seguirà precisi step che dovranno essere periodicamente monitorati dai servizi sociali: se al termine del progetto gli obiettivi prefissati non dovessero essere stati raggiunti «per ragioni adeguatamente motivate dal referente dell’ente gestore e che dovranno essere validate dal servizio sociale comunale», il progetto potrà continuare per non più di dodici mesi. La proroga si accompagnerà di norma ad un cambio di alloggio o ad un trasferimento ad altro gestore, e non potrà essere concessa «in caso di accertata mancata collaborazione da parte degli ospiti».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 29 Maggio 2018
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