Destano ancora molta preoccupazione i dati riguardanti le ludopatie, quindi i numeri delle persone che giocano d'azzardo, rischiando di perdere molto denaro e gli affetti cari. In Italia, 15 milioni di persone giocano abittualmente, mentre 2 milioni sono a rischio di gioco patologico. 

Nel territorio della Asst Ovest Milanese, sulla base di una ricerca eseguita dal Cnr (indagine Ipsad 2011 sulla popolazione lombarda ), è stato stimato che nella popolazione di età compresa tra 15 e 64 anni (circa 300.000 persone) abbiano giocato a soldi almeno una volta nella vita circa 140.000 soggetti, mentre l’8,4 per cento ha giocato con modalità a rischio di gioco patologico. I giocatori patologici, invece, che necessitano quindi di cure specialistiche, ammontano all’1% della popolazione (a Legnano sarebbero circa 600 persone, nell’ambito legnanese circa 1.800).

L’Asst Ovest Milanese ha individuato un punto di riferimento per la cura del Gioco d’azzardo patologico nel SerT di Parabiago. Sulla base di dati ancora in elaborazione, quindi suscettibili di qualche variazione, durante il  2017, sono stati  presi in carico 91 giocatori patologici e sono stati offerti interventi di sostegno ai loro famigliari; le loro principali caratteristiche sono risultate: 75 maschi, 16 femmine; 44 coniugati/e o conviventi, 47 celibi nubili o vedovi/e; 22 occupati/e 69 non occupati/e o in condizione non professionale. Di essi, 44 sono residenti nel legnanese, 15 a Legnano città.

Tornando ai dati nazionali, le famiglie, nel loro complesso, dedicano al gioco legale il 12 per cento della loro spesa, pari a quasi 80 miliardi di euro, che rappresenta il 3 per cento del Pil (10 miliardi sono destinati al gioco illegale). In Lombardia sono stati giocati, nel 2016, 17 miliardi di euro, una somma pari al bilancio sanitario. Sempre in Lombardia, dal 2013 al 2016, il gioco on line, anche minorenne, ovunque e a qualunque ora, svincolato da ogni limite o controllo sociale, è aumentato del 26 per cento. Il gioco coinvolge in primo luogo le fasce più deboli della popolazione, in un periodo caratterizzato da una grave crisi economica.

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