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Ludopatia: in Canazza uno spazio per trovare supporto

Inaugurato il gruppo di mutuo aiuto - Le storie di due Giocatori Anonimi che sono riusciti a smettere anche grazie a questi incontri A Legnano 600 persone sono giocatori patologici

Nella foto, Giovanna Bielli referente del Sert (Servizio per le Tossicodipendenze) di Parabiago, Federica Altichieri della Cooperativa Età Insieme, Ilaria Ceroni assessore ai servizi sociali di Legnano e Elena Bottini dirigente del settore servizi alla persona di Palazzo Malinverni.


Rialzarsi dopo una caduta è possibile vero, ma ci vuole molta buona volontà. Quella volontà che hanno o comunque provano ad avere i Giocatori Anonimi che da ieri, 22 febbraio, hanno una sede anche a Legnano che va a sommarsi alle altre del territorio, Busto Arsizio e Saronno. L'amministrazione comunale, per trovare il luogo adatto, ha lavorato insieme all'Asst (che si affida al Sert per la cura del gioco d'azzardo) e alla Cooperativa Età Insieme che gestisce lo Spazio Incontro Canazza, dove è stata messa a disposizione dei Giocatori Anonimi della zona una stanza, il giovedì dalle 20.30 alle 22.30 per far sì che si possano incontrare e condividere tra loro esperienze, malesseri e voglia di ricominciare a vivere. Sì, perchè la vita di un "malato" di gioco è da salvare in un modo o nell'altro. E il primo passo è ammettere l'errore.

Lo sanno bene Mario e Martina (nomi di fantasia), che ci hanno raccontato la loro esperienza. Lui, 63 anni, ha cominciato a giocare a 12 ed è riuscito a smettere dopo 51: la sua passione erano i cavalli. Lei, 32 anni, ha giocato per 7 anni e non tocca un gioco da più di un anno: ha iniziato con il bingo, per poi passare alle macchinette e al poker. «Noi abbiamo tre identità – racconta Mario –, siamo bravi a tenere nascosto quello che facciamo. Quando ho toccato il fondo, ho iniziato a pregare la morte, poi però ho trovato questo gruppo che mi ha aiutato a capire che ci poteva essere una via d'uscita, perchè parlando e condividendo il nostro vissuto ci aiutano a vicenda. Su di noi ci guadagnano tutti. Questa malattia però mi ha portato via, oltre a tanto denaro, soprattutto gli affetti che per mia fortuna non ho perso totalmente». 

«Oggi rappresento il gruppo di Saronno – spiega Martina – ed è una carica di fiducia che mi rende orgogliosa. Ho iniziato perchè mi piaceva il Bingo, poi piano piano le macchinette hanno preso il sopravvento su di me: giocavo parecchie ore al giorno e lo stipendio non bastava più. La dipendenza da gioco ti porta a diventare bugiarda. Quando sono andata a convivere la situazione si è fatta tragica. Dopo 16 anni è finita la mia relazione e sono dovuta tornare dai miei con una situazione debitoria importante. Ho avuto il sostegno della mia famiglia e proprio il mio ex fidanzato mi ha aiutato a chiedere aiuto ai Giocatori Anonimi. Se ci credi veramente, gli altri il cambiamento lo vedono e prima o poi riesci a recuperare». 

Il gruppo di auto mutuo aiuto del territorio riunisce in media agli incontri 30 persone. «Diversamente da altre dipendenze – nota l’assessore alle Politiche sociali, Ilaria Ceroni –  la ludopatia è un fenomeno subdolo, dal momento che si basa su comportamenti legali. Abbiamo voluto concedere loro uno spazio anche a Legnano, così da dare una possibilità in più a quanti cercano di smettere. Un’operazione a costo zero per il Comune, ma che può rivelarsi preziosa per i cittadini coinvolti dal problema. Io credo nella prevenzione e in chi ha voglia di cambiare». L’iniziativa è coerente con la natura dello Spazio Incontro Canazza, che già ospita gruppi di mutuo aiuto e ha finalità di aggregazione sociale. Tra questi i gruppi per persone che vivono il lutto, per chi soffre di depressione e per chi ha in famiglia un malato psichiatrico. 

I dati nazionali restano preoccupanti: in Italia 15 milioni di persone gioca abitualmente, mentre nell'Alto Milanese il SerT di Parabiago, sulla base di dati ancora in elaborazione, quindi suscettibili di qualche variazione, durante il  2017 ha preso in carico 91 giocatori patologici e sono stati offerti interventi di sostegno ai loro familiari. (Leggi anche: A Legnano 600 persone sono giocatori patologici)

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Pubblicato il 23 Febbraio 2018
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