Il progetto bike sharing free floating porterà in città un centinaio di biciclette "anti taccheggio". Proprio così: gli speciali mezzi a due ruote saranno georeferenziati per evitare che i "furbetti" possano impossessarsene oppure non averne cura. 

Proprio in questi giorni la giunta Fratus ha approvato l’accordo operativo per l’attivazione del servizio di mobilità basato sulla condivisione di biciclette pubbliche, messe a disposizione dei cittadini tramite abbonamento. 

In stazione, all'ospedale e in centro. Queste le prime tre location pensate dall'ufficio mobilità e trasporti del Comando di Polizia Locale di Legnano che monitorerà la situazione e nel caso segnalerà furti o danneggiamenti all'ufficio biciclette di Milano, direttamente in contatto con il gestore del servizio. Si pensa anche a stazioni bike sharing in punti periferici della città, ma si tratta di ipotesi che dovranno ancora essere confermate.

Le biciclette saranno mezzi più moderni, se paragonati a quelli già presenti a Milano. Inoltre, non sarà installata una struttura ingombrante per il parcheggo dei mezzi. Tutte le bici presenteranno specifici dispositivi per gestire l'utilizzo del mezzo prenotato: gli utenti, prima di salire in sella, dovranno digitare un codice di attivazione, per poi inserire un secondo codice al termine dell'utilizzo. 

Risultano 85 le adesioni al protocollo di intesa per il bike sharing free floating elaborato dalla Città Metropolitana di Milano.  Nessun costo per i Comuni coinvolti; saranno solo i gestori del servizio ad occuparsi della manutenzione. Imprevisti permettendo, le biciclette potrebbero anche arrivare per l'inizio dell'estate. Un particolare che, per il momento, non vede alcuna conferma ufficiale.