Nemmeno il tempo di lasciare "invecchiare" la notizia che il sindaco di Cerro Maggiore Teresina Rossetti lo scorso mercoledì 15 marzo ha sollevato dall'incarico Donato Barbano, amministratore unico di AMCeM (qui il servizio), che subito le opposizioni hanno rincarato la dose, dando voce a tutte le loro perplessità sulla municipalizzata che gestisce la farmacia comunale.

Peccato originale, secondo la ricostruzione delle minoranze, sarebbe il doppio ruolo di Barbano, amministratore unico tanto di AMCeM, quanto di RDB S.r.l.. Proprio quella RDB S.r.l. per cui risulta impiegata la dipendente amministrativa che dal 2012 è tra le fila di AMCeM in forza di un distacco che ha fatto storcere più di un naso tra i consiglieri di opposizione.

In primo luogo, perchè il consiglio comunale di questo ampliamento di organico non è mai stato informato, nè tanto meno degli aggravi di spesa a livello salariale che ne sono derivati. Elemento, questo, che a parere delle opposizioni contrasta con l'art. 5 dello statuto di AMCeM che attribuisce alla Giunta la vigilanza sulla corretta esecuzione da parte della municipalizzata delle direttive impartite dal Consiglio. In secondo luogo, perchè le opposizioni dubitano dell'esistenza dei presupposti per la legittimità stessa del distacco.

E non è un unicum il caso sopra descritto: spiegano le minoranze, infatti, che ugualmente sotto silenzio sarebbe passata l'assunzione a tempo determinato di un'ulteriore dipendente amministrativa, che, insieme alla dipendente in distacco, risulta vincitrice del concorso bandito da AMCeM la scorsa estate – il bando è stato pubblicato tra il 29 luglio e il 13 agosto -, cui non risultano, al momento, aver fatto seguito le relative assunzioni.

Tutti elementi, questi, raccontano ancora i consiglieri di opposizione, emersi a seguito della relazione consegnata dal revisore dei conti che ha assunto l'incarico lo scorso gennaio: sembra, infatti, che le segnalazioni del suo predecessore siano state minime, per non dire inesistenti.

Tant'è che, una volta che il revisore ha consegnato il suo verbale poco dopo la metà di febbraio, segretario generale e dirigente dell'area servizi finanziari del Comune di Cerro Maggiore hanno provveduto a segnalare quanto riscontrato alla Procura della Repubblica, all'ANAC ed alla Corte dei Conti. Andando così, peraltro, a fare il paio con l'esposto che i quattro consiglieri di opposizione e i quattro della minoranza interna avevano già inoltrato alla Procura della Repubblica lo scorso 10 febbraio, dando seguito ad un'intenzione annunciata sin dallo scorso ottobre (qui il servizio).

«Le cause della crisi dell'amministrazione Rossetti sono molteplici – spiegano Antonio Lazzati, Calogero Mantellina, Simona Dell'Acqua, Giuseppe D'Anna, Marina Lazzati, Thomas Morlacchi, Gabriele Dalla Maria e Livio Zapparoli –: si va dall'incapacità conclamata del timoniere, al servilismo di alcuni assessori, al menefreghismo di altri ed alla voglia di primeggiare di altre. Ma un grande fattore scatenante va cercato un po' al di fuori delle mura del Palazzo, solo poche centinaia di metri, ma determinante nella crisi: l'AMCeM con la farmacia comunale».

«Di fronte a fatti poco trasparenti e sospetti, ribadiamo sospetti – continuano gli otto consiglieri –, ci siamo impegnati nel richiedere i documenti dovuti presso gli uffici, abbiamo inviato un esposto alla Procura e abbiamo pregato il segretario di inviare alla Corte dei Conti il verbale di Consiglio del 13 dicembre scorso, quando fu approvato il bilancio della farmacia comunale. Azioni – continuano i consiglieri – che il segretario comunale stesso ha prontamente ripetuto a distanza di due mesi, dopo aver visionato la relazione che il nuovo revisore dei conti della farmacia gli aveva inviato. Non vogliamo assurgere a giudici di nulla e di nessuno – concludono –, ci sono le istituzioni preposte a questo, ci limitiamo solo a fare un'esposizione dei fatti senza esprimere giudizi».