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Archivio storico e Casa Negri, vita nuova

Grazie a un lascito, ristrutturata la palazzina di via Gilardelli - 

L'archivio storico più antico (ma forse anche il meno conosciuto in città) è salvo. Documenti, bolle papali, manoscritti, libri dell'archivio San Magno possono dormire sonni tranquilli. Grazie al lascito di un'anziana parrocchiana, infatti, la palazzina di via Gilardelli, all'interno del centro parrocchiale, è stata ristrutturata e, ieri sera, martedì 7 marzo, è stata presentata alla stampa. A far gli onori di casa mons. Angelo Cairati, prevosto della città, con alcuni volontari che gestiscono sia l'archivio storico sia la casa d'accoglienza dedicata a Gianpaolo Negri.

"I lavori – ha spiegato mons. Cairati – sono iniziati alla fine dello scorso settembre e sono terminati a gennaio. Hanno riguardato il tetto, gli infissi, la facciata e l'intonaco. Tutte opere che hanno ricevuto l'approvazione della Sovraintendenza. Un intervento di carattere sia culturale, sia caritatevole, a beneficio non solo della parrocchia S.Magno, ma di tutta la città".

L'archivio storico conserva documenti fin dal 1500. Una fonte ricchissima, forse più conosciuta e apprezzata fuori Legnano, che non sul nostro territorio. Adesso, l'obiettivo sarebbe la digitalizzazione del materiale, operazione costosa e delicata per la quale la parrocchia cerca nuovi sostenitori.

I lavori di ristrutturazione hanno riguardato anche la casa d'accoglienza Gianpaolo Negri, istituzione attiva da 17 anni. Sul piano si aprono tre stanze per un totale di una decina di posti letto, una cucina, i servizi e una sala da pranzo. Le donazioni delle persone accolte servono per coprire i costi e a  chiudere l'esercizio in pareggio.

Casa Negri fa parte dell’associazione “Domus Dei Onlus”. In questi anni è diventata un punto di riferimento per moltissime persone provenienti da quasi tutte le regioni d’Italia che si rivolgono agli ospedali del Legnanese. A questi pazienti e ai loro familiari Casa Negri offre una ospitalità che si fa carico delle necessità più immediate della vita quotidiana come potersi ristorare e riposare, quando le condizioni del malato lo permettono, in un clima dove la condivisione del bisogno di ciascuno permette di affrontare meglio le difficoltà. La normale recettività alberghiera infatti, oltre che ad essere molto onerosa specie per lunghe degenze, non sempre risolve le esigenze di chi deve modulare il proprio soggiorno in base alle necessità degli ammalati ed agli orari degli ospedali.

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 08 Marzo 2017
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