«Per quanto riguarda la perizia bisogna fare un inciso: agli atti tutta l'opera è stata realizzata a seguito di un computo metrico, che gli uffici hanno approvato, che i politici di allora hanno approvato e c'è un verbale e un collaudo di un collaudatore terzo che è stato approvato. Oggi stiamo lavorando su documentazione che è agli atti dell'ente. Oggi noi non siamo in grado di fare una perizia anche perchè c'è un iter che stiamo seguendo con il legale e poi decideremo il da farsi. L'opera è stata realizzata sulla stregua di un computo metrico che è stato approvato dalla precedente amministrazione».

Così l'assessore alle opere pubbliche Antonio Foderaro ha risposto in consiglio comunale alla lista civica Bene Comune, che aveva ribadito l'opportunità, per l'ente, di procedere con una perizia che attesti il reale valore dei lavori alla piscina eseguiti fino ad oggi dalla NAM per accertare il valore reale dell’opera prima di ottemperare a quanto previsto dalla convenzione. A chiedere chiarezza in consiglio comunale è stata Roberta Cè (Bene Comune). L'amministrazione – aldilà della risposta dell'assessore Foderaro – si è riservata di rispondere per via scritta.

[pubblicita]Cerro Maggiore, ad oggi, ha pagato 393.997,47 euro per la piscina. A confermarlo è stato il sindaco Nuccia Berra. «Abbiamo pagato la famosa rata (30mila euro a dicembre e il 19 aprile sono stati prelevati 363.997,47 euro per saldare lo scaduto di NAM): in totale 393.997,47 euro – ha affermato la prima cittadina -. Inizieremo poi la seconda fase con le procedure di risoluzione sempre su indicazione dell'avvocato che sta seguendo la pratica della piscina». E' questo l'ultimo aggiornamento sulla vicenda scoppiata a fine 2018 con il rischio concreto per il Comune di dover pagare 1,6 milioni di euro per la struttura sportiva di via Boccaccio a causa dell'inadempienza di Nam, società che la gestisce, verso il Credito Sportivo.

Il consigliere pentastellato Edoardo Martello ha poi chiesto se non sia più opportuno estinguere immediamente l'intera somma, per non continuare a dover pagare anche arretrati e more, che fanno lievitare la cifra. L'assessore al bilancio Matteo Bocca, però, ha affermato che questa mossa è stata sconsigliata dai legali per rispettare alcuni termini contrattuali della convenzione.