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PD: “E’ tutto sbagliato, tutto da rifare!”

I democratici bocciano tutto il passato e il futuro della Giunta Fratus - Criticato soprattutto il principio del "faidate" risolutore di troppi problemi

Auguri di buon 2019 alla Giunta Fratus, ma anche convinte critiche al suo operato, ai futuri progetti, ai toni trionfalistici utiizzati ad esempio per "la possibilità di spendere 23 milioni (…) quasi che questa disponibilità derivasse direttamente e solo dalle elevate capacità di chi sta operando". Al Partito Democratico di Legnano proprio non va bene nulla dell'attuale Governo cittadino. «L'è tutto sbagliato, l'è tutto da rifare» sembra l'estrema sintesi del comunicato dei democratici,  facendo fare a Gino Baratli, che ripeteva spesso quella frase, quasi la figura del… dilettante. Alla maggioranza la risposta.


Biblioteca: una scelta sbagliata, un investimento eccessivo e un colpevole non ascolto delle istanze della città che per 4700 volte ha dichiarato senza se e senza ma la propria contrarietà alla Biblioteca nel Parco Falcone Borsellino. Le alternative ci sono, le aree dismesse non aspettano altro che di essere riqualificate. Certo non saranno così centrali e di immagine ma sono pur sempre beni della città che stanno andando in malora. Perchè non ricucire queste ferite del tessuto urbanistico della città? Perché un’altra colata di decine di migliaia di metri cubi di cemento? Perché privarsi di una seppur piccola area verde in centro? Il Partito Democratico rivolge alla Giunta un nuovo e ulteriore invito: confrontiamoci costruttivamente e pubblicamente sul tema delle aree dismesse, puntiamo a visioni e soluzioni condivise nell’interesse dell’ambiente, del patrimonio, della bellezza e del futuro della nostra città.

Azienda Sole: una scelta incomprensibile e pericolosa quella di togliere l’affidamento a Sole dei servizi sociali in nome di un “faidate” anacronistico e in contrasto con gli indirizzi di regioni, provincie e comuni. Tutto ciò per un fantomatico risparmio di risorse economiche? E’ così difficile ragionare in termini di rapporto qualità/prezzo e non solo di mera diminuzione dei costi? Perché non far valere il peso di Legnano per migliorare le modalità di erogazione di servizi di una società che, ricordiamolo, in soli tre anni ha visto triplicare il suo fatturato e sta dando lavoro a più di 80 dipendenti? Perché non mettere in campo le acclarate competenze dell’Assessorato, in primis quelle dell’Assessore, per meglio definire quel piano industriale strategico così tanto criticato?

Sicurezza: attendiamo di leggere la relazione annuale della polizia locale di cui l’assessore Cacucci ha fornito qualche anticipazione. Resta il fatto che a diversi livelli, dalla microcriminalità che ancora come prima assilla cittadini, dalla mafia alla ‘ndrangheta, dalla estorsione alla corruzione che vede secondo il Ministero degli Interni anche a Legnano una significativa presenza, gli sforzi messi in atto, seppur lodevoli, non hanno sortito fattivi risultati. Rimane ancora aperta la nostra proposta di collaborazione a partire dal documento già condiviso in Consiglio Comunale, alla quale ad oggi sono giunte solo le scomposte reazioni della Lega. Anche sul tema immigrazione varrebbe la pena di capire quali siano le reali intenzioni della Giunta, in ragione della sua accettazione del Sistema SPRAR per l’accoglienza, dopo averlo tanto vituperato negli scorsi anni.

Fondazioni Palio e Cultura: la prima sembra ormai, dopo almeno tre anni di elaborazione, in dirittura d’arrivo. E’ sulla seconda che restano forti dubbi, dettati non tanto dall’idea in sé, quanto dal mistero che vi aleggia intorno. Sarà una fondazione mirata alla sola ed esclusiva gestione delle mostre d’arte, in prosecuzione di SaLe, l’organismo comunale che perse la sua ragion d’essere quando il governo nel 2012 tagliò pesantemente le disponibilità di spesa per le attività museali ed espositive? Sarà una fondazione che si dedicherà al recupero di risorse da privati per poter finalmente concludere le opere di valorizzazione del Castello? Sarà una fondazione destinata a realizzare uno dei punti più importanti del programma elettorale di cui si è persa traccia nel bilancio di previsione e cioè la trasformazione della ex manifattura in un centro artistico polivalente? O saranno tutte e tre le cose insieme? Quale ruolo avrà l’Assessorato alla Cultura, che da questo processo sembra tristemente assente?

Aziende Partecipate: la volontà, seppur solo annunciata di non detenere più quote in ACCAM da parte di Legnano ha dato la stura ad azioni simili da parte di comuni più piccoli che sono destinate ad accelerare la morte di ACCAM o, a voler essere maliziosi, a facilitare il passaggio dell’azienda da pubblico a privato, con buona pace degli obiettivi di minor inquinamento, di economie circolari  e di cicli completi dei rifiuti . Noi ribadiamo la nostra contrarietà alla chiusura nel 2027, riaffermando come il 2021 sia tuttora la data limite per evitare un vero e proprio tracollo dell’azienda.

Pubblica illuminazione: pensare di affidare la pubblica illuminazione ad Amga appare come l’ennesima conferma di una amministrazione che vede nel “faidate” la soluzione ad ogni problema. Quali sono le competenze di Amga nel settore? Se si arrivasse, come prevediamo, ad una gara verso esterni non sarebbe un aggravio di costi inutile? Legnano ha bisogno di più luce, facciamo in modo che ciò sia possibile in tempi brevi e con il miglior livello di professionalità e il minor spreco di risorse.

Sono questi solo alcuni dei tanti interrogativi che attendono risposte chiare. E presto.

Partito Democratico Legnano

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 04 Gennaio 2019
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