La sconfitta di Mortara ha segnato probabilmente il momento più difficile della stagione. Il prossimo appuntamento interno contro Erba (palla a due domenica al PalaOlympia alle ore 18), al tempo stesso, rappresenta la classica partita da non sbagliare. Il bivio per la Pallacanestro Cerro Maggiore è ben segnato, ma al tempo stesso Roberto Legramandi sperava di arrivare al primo “dentro o fuori” in condizioni nettamente migliori.

Già, perché da un lato la Casa della Gioventù Erba rievoca ricordi positivi, visto che proprio in terra lariana arrivò la prima vittoria biancoblu in C-Gold. Il cammino, poi, è stato più tortuoso del previsto se si pensa che Antonini e compagni hanno raccolto soltanto un altro successo. Complice, peraltro, un’annata particolarmente nefasta alla voce infortuni. De Tomasi ancora ai box, la gara di sabato scorso a Mortara ha presentato il conto anche a Jacopo Pastori (che ha giocato sul dolore e che continuerà a stringere i denti per quel che può dare) e Giorgio Beretta, in panchina per tutta la ripresa causa mal di schiena. Anche per questo il passivo di Mortara è da prendere con le pinze, viste le condizioni con cui si è arrivati alla sirena finale.

Cerotti su cerotti, pioggia su un terreno già abbondantemente bagnato. Ma al tempo stesso la volontà di provare a guardare comunque avanti. Perché Erba in classifica è penultima e dista soltanto due punticini. Ma Erba è squadra insidiosa, ben conosciuta da Cerro Maggiore (lo scorso anno entrambe in C-Silver, Erba poi è salita tramite ripescaggio), che fa della gioventù e della corsa la sua arma principale. Tommaso Colombo il riferimento sotto canestro, Luca Brambilla (28 punti l’ultima partita) il primo terminale offensivo. Di una squadra che pecca nel tiro da tre punti, e allora quella può essere l’arma utilizzata da Cerro Maggiore. Che prima deve guardare in casa propria. Cercando tutte le armi a disposizione per prendere due punti davvero vitali.

Paolo Zerbi