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Mater Domini, all’avanguardia nel trattamento dell’ipertrofia prostatica

Nuovi orizzonti nella chirurgia urologica, con il nuovo Laser al Tullio...

Novità nel trattamento chirurgico dell’Ipertrofia Prostatica Benigna (IPB): si chiama ThuLEP, più comunemente noto come Laser al Tullio. Si tratta di una metodica innovativa, fino ad oggi utilizzata solo in  pochi centri in tutta la Regione Lombardia. Dal mese di Marzo, anche l’Unità Operativa di Urologia di Humanitas Mater Domini (Responsabile: professor Alberto Mandressi), può vantare questa tecnica all’avanguardia.

“L’ipertrofia prostatica benigna (IPB) è un aumento benigno del volume della  prostata. Si presenta nella maggior parte degli uomini con l’avanzare dell’età come una naturale evoluzione della ghiandola prostatica e può causare difficoltà ad urinare perché ostacola lo svuotamento della vescica causando disturbi, quali, ad esempio la frequenza delle minzioni diurne e notturne”, spiega il  professor Mandressi.

Esistono cure farmacologiche e terapie di tipo chirurgico per il trattamento dell’ipertrofia prostatica benigna.

Con riferimento alle tecniche chirurgiche, accanto ai tradizionali interventi, la nuova opportunità è rappresentata dalla rimozione della prostata con Laser al Tullio o ThuLEP.

Un laser al posto del bisturi

“Il Laser al Tullio è una tecnica  innovativa, un intervento mini-invasivo durante il quale non si praticano incisioni chirurgiche. La sonda laser viene inserita per via trans-uretrale (attraverso il pene) mediante uno strumento chiamato “resettoscopio”. Il laser asporta la parte di prostata aumentata: questa viene ridotta in piccoli frammenti, che vengono poi aspirati dal resettoscopio”, spiega il dottor Giorgio Bozzini, urologo di Humanitas Mater Domini.

La chirurgia con il Laser al Tullio (non tutti i laser sono uguali) presenta molti vantaggi rispetto alle tecniche tradizionali, con evidente beneficio per il paziente.

Questi sono i  vantaggi per il paziente con il Laser al Tullio:

Degenza ridotta (oltre il 50%)

Minori sanguinamenti con conseguente diminuzione di trasfusioni
Possibilità di operare pazienti scoagulati o disaggregati, per la versatilità del laser, che consente anche la più sicura vaporizzazione
Sintomatologia post – operatoria ridotta con conseguente riduzione dei giorni di utilizzo del catetere e della sintomatologia irritativa 
Conservazione delle normali capacità erettili e di eiaculazione molto superiori alle altre tecniche tradizionali 

Per ulteriori approfondimenti, è possibile visitare il sito www.materdomini.it.

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 30 Marzo 2015
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