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Marazzini e i profughi: “Dal Comune un populismo sciatto!”

La critica del consigliere comunale: "L'avessa fatta Vitali una assemblea come l'ultima, sarebbe stata definita una assembla di regime"...

Saranno più di cento, verranno ospitati in maniera diffusa sul territorio e sarà la ex scuola Medea, non la ex caserma Cadorna, a ricevere il gruppo più numeroso. Dopo l'ultima riunione in Prefettura, sembra ormai questo lo scenario che riguarda l'arrivo dei primi profughi sul nostro territorio. Un prossimo incontro, previsto giovedì 18 agosto, stabilirà le linee definitive del protocollo elaborato dal Patto dei sindaci con il prefetto di Milano.
Intanto, a livello cittadino, l'ultima voce critica sull'operato della amministrazione legnanese, ma non solo, è quella di Giuseppe Marazzini (Sinistra legnanese) Sul suo blog, in questi giorni, ecco le considerazioni del consigliere comunale.


L’arrivo di altri rifugiati/profughi/migranti a Legnano e nei Comuni della città metropolitana, è diventato un problema politico più che una questione umanitaria (atto dovuto per disposizioni internazionali e governative). Il PD con alla testa il sindaco di Milano Giuseppe Sala vuole dimostrare che è in grado di gestire l’arrivo di migliaia di profughi e nel frattempo togliere dal fuoco qualche castagna al Governo centrale, ma gestire, piuttosto che subire -come dice qualche responsabile politico del partito-, non significa saper governare i mutamenti in corso.

La situazione è piuttosto caotica, tanto che quando i Sindaci ed Assessori vengono messi alle strette dai cittadini, non sapendo che pesci pigliare usano, ripetutamente, la locuzione “è un problema complesso” e con questa affermazione cercano di tappare la bocca a tutti.

Intanto Beppe Sala, diventato anche Sindaco della città metropolitana, ha detto chiaramente che bisogna riequilibrare la presenza dei profughi nei vari Comuni: Milano ha il 42% della popolazione della città metropolitana e ospita il 66% dei profughi. Il messaggio è chiaro: d’ora in poi, in previsione dei nuovi arrivi, i Comuni più popolosi dovranno ospitare un maggior numero di profughi. Per Legnano lo scenario cambierà e i progetti iniziali penso proprio che saranno rivisti.

Anche se l’amministrazione comunale, negli ultimi due anni, non ha fatto un gran che per preparare i cittadini a questa evenienza, ritengo che la maggior parte dei legnanesi non si ponga il dilemma se accogliere o meno i profughi. Penso invece che siano più preoccupati dell’incapacità dell’attuale maggioranza, quasi tutta PD, di affrontare la situazione. D’altronde i risultati del progetto “inclusione Rom” di via Jucker e il progetto d’inclusione profughi di via Quasimodo, hanno dato esiti non propriamente soddisfacenti. Risultati migliori si sarebbero ottenuti se i progetti fossero stati gestiti direttamente dal Comune con operatori alle proprie dipendenze.

Il comportamento della Chiesa è determinante per tanta parte dei legnanesi. I parroci si sono resi conto che il messaggio “chi ha più bisogno deve avere di più, e chi ha di più dia di più” non scalda più i cuori dei fedeli; forse è questa la ragione per cui non c’è la coda dei parroci davanti all’ufficio del Sindaco per mettere a disposizione spazi per ospitare i profughi. Per la verità, i parroci al Sindaco hanno chiesto altro e questo lo si vedrà nella discussione sulla variante del PGT …

Si vogliono includere i profughi ma non i cittadini di Legnano. Un brutto esempio di mancata “inclusione” è stato l’assemblea partigiana tenutasi il 14 u.s. in sala consigliare: tanti applausi, ma nessun contradditorio.

C’è populismo e populismo, quello dell’altra sera è stato populismo sciatto. Se fosse stato l’ex Sindaco Vitali a fare una cosa del genere, la sinistra radicale l’avrebbe bollata perentoriamente come un’assemblea di regime.

Giuseppe Marazzini

 

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 26 Luglio 2016
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