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Accam: il sindaco di Busto lancia l’ultimatum

Se entro il 22 dicembre i sindaci dei ventisette Comuni soci non decideranno sul destino dell'inceneritore, Farioli chiederà la restituzione del terreno alla sua Città ...

«Se entro il 22 dicembre i sindaci dei ventisette Comuni soci di Accam non sapranno dare un’indicazione certa che garantisca il futuro secondo le esigenze del bene comune, tutti quanti comincino a considerare che il sindaco di Busto chiederà immediatamente la restituzione alla Città e al territorio dell’intero sito di via Bienate che ormai da troppi anni è stato sacrificato alle esigenze della provincia di Varese, della provincia di Milano e dell’intera regione. Ovviamente bonificato». E' perentorio il primo cittadino di Busto Arsizio, Gigi Farioli che con queste parole detta l'ultimatum sul destino dell'inceneritore. La scelta, ricordiamo, è tra la chiusura e il revamping di un solo forno con l'avvio di una fabbrica dei materiali. 

«Il sindaco di Busto – si legge nella nota stampa – dopo aver bloccato il revamping ormai un anno fa in accordo con Regione Lombardia, si è sinora astenuto da ogni e qualsiasi dichiarazione, nella speranza e nella certezza (per la verità nelle ultime ore trasformate in scetticismo) che i Comuni, essendo di per sé estranei a interessi economico-finanziari, ma solo rappresentanti del bene comune, sappiano assumersi la responsabilità di una scelta lungimirante a tutela della salute, dell’ambiente, dell’economia e delle tasche dei cittadini. Ultimo, ma non ultimo, visti anche gli episodi delle ultime settimane, della legalità»

Entro la giornata di domani,  avendo convenuto con l’assessore Terzi, il sindaco Farioli invierà quindi una lettera aperta a tutti i soci, a tutti i consiglieri e a tutti gli interessati, affinché prima dell’assemblea del 22 dicembre ci possa essere un ulteriore incontro chiarificatore, grazie alla disponibilità, al rispetto delle autonomie locali e alla correttezza manifestata anche in queste ore da Regione Lombardia e dall’assessore regionale. 

Il primo cittadino ringrazia infine  «per l’intelligente e intellettualmente onesta azione perseguita dal presidente Antonelli, dall’amministratore delegato Ghiringhelli e da tutti i consiglieri di amministrazione che, pur con le preoccupazioni che animano gli amministratori responsabili e consapevoli, hanno finora garantito, di fronte a un quadro difficile anche per le incertezze del contesto, un’equilibrata e corretta gestione e per di più hanno saputo offrire a tutti i soci un egregio lavoro di sintesi, grazie alla collaborazione dei tecnici messi a disposizione gratuitamente su indicazione dei diversi Comuni».

Intanto su Accam è intervienuta anche la lista civica riLegnano che ha invitato il sindaco Alberto Centinaio e l'assessore al bilancio, Pier Antonio Luminari, ad andare a Reggio Emilia, città che non molti anni fa si è trovata in una situazione analoga a quella dei Comuni che conferiscono i propri rifiuti ad ACCAM. In quel caso si è deciso di percorrere con coraggio una strada innovativa: oggi l'inceneritore di Reggio Emilia è spento e entro un paio d'anni sarà completato un impianto per il trattamento dei rifiuti indifferenziati, che estrarrà dalla normale spazzatura tutti i materiali riciclabili (plastica, vetro, metalli, carta, umido) lasciando allo smaltimento solo una frazione del rifiuto iniziale.

 

 

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 03 Dicembre 2014
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