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Infiltrazioni ‘ndrangheta: Arese corre ai ripari

Il sindaco Palestra ha avviato una verifica sugli appalti pubblici e un elenco con i nomi delle imprese appaltatrici e subappaltatrici di opere pubbliche...

Una settimana fa la notizia che ha fatto tremare Arese: le mani della 'ndrangheta si sarebbero allungate sulla costruzione del Centro. Questo quanto sarebbe emerso da una vasta operazione anticrimine, condotta dagli uomini della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Reggio Calabria, che ha coinvolto le provincie di Milano, Reggio Calabria, Catanzaro, Catania, Bergamo, Bologna, Brescia e Mantova.

«A seguito delle notizie di stampa che accostano il territorio di Arese a fenomeni di  infiltrazioni di 'ndrangheta, confidiamo che la magistratura vada fino in fondo, faccia chiarezza, accerti tutti i reati. Come Amministrazione condanniamo fermamente qualunque pratica mafiosa o illecita». Queste le parole del sindaco Michela Palestra durante l'ultimo consiglio comunale cittadino.

Il Comune, a seguito delle notizie di possibili infiltrazioni mafiose, ha avviato una verifica sugli appalti pubblici per controllare che i nomi citati a mezzo stampa non siano coinvolti negli appalti delle opere pubbliche. La prima cittadina ha fatto poi sapere che l'amministrazione sta approntando un elenco con i nomi delle imprese appaltatrici e subappaltatrici di opere pubbliche connesse all'accordo di programma che verrà reso pubblico.

«Poichè siamo consapevoli che nelle aree con grandi trasformazioni è più forte e concreto il rischio di tentativi di infiltrazioni mafiose, ci stiamo attivando per istituire una rete territoriale che coinvolga le amministrazioni della nostra area in modo da alzare ancora di più la soglia di attenzione, se possibile, su tema, sensibilizzare e coinvolgere la cittadinanza sul tema ed esercitare il controllo e la tutela del territorio con ogni mezzo a disposizione degli enti pubblici – ha concluso Michela Palestra -. In relazione alla contiguità territoriale dei fatti ci consideriamo ovviamente a disposizione della magistratura inquirente qualora lo ritenesse opportuno».

Redazione
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Pubblicato il 01 Novembre 2016
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