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Bilancio partecipativo, la vittoria di Laura: «Risistemiamo villa Burba»

Intervista a Laura Buga: a lei il budget più alto di questa edizione di "Dirò la mia"...

Laura Buga, storica rhodense, quartiere san Carlo, si è aggiudicata il budget più alto di questa terza edizione di “Dirò la mia”, il bilancio partecipativo di Rho. Con 170 mila euro, la sua proposta di riqualificazione del parco di Villa Burba, seconda classificata con 316 voti nella categoria “Ambiente e cura della città”, ha raccolto un ampissimo consenso.

«L’idea era partita come uno scherzo con mio marito, tant’è che ho iscritto la proposta l’ultimo giorno utile» spiega Laura. «Mai mi sarei aspettata di vincere, soprattutto dopo essere passata tra i finalisti a gennaio con appena sette voti, il mio compreso». E invece i voti sono arrivati numerosi sia nel seggio del centro Giusti, proprio nel quartiere san Carlo, che ha fruttato un centinaio di voti, sia al CentRho e nelle frazioni, geograficamente più lontane da villa Burba. «Evidentemente la proposta ha risposto a una necessità diffusa e dimostra come la villa sia punto di riferimento per molti da generazioni. Il mio sogno sarebbe quello di far tornare il parco agli splendori di quando ero bambina, ma mi accontenterei di vederlo di nuovo luogo di ritrovo e relax per i rhodensi» continua Laura.

La proposta prevede la riqualificazione dell’ampio giardino della villa, la cui manutenzione negli anni è venuta progressivamente meno.  «Innanzitutto serve una sistemazione della vegetazione: troppo spesso si trovano rami secchi per terra e zone incolte. Anche l’arredo urbano necessita di un intervento, a partire dai giochi per bambini, che andrebbero sostituiti». Mezzi rotti, risultano spesso pericolosi per i più piccoli. «Ci sono poi i laghetti, che ormai assomigliano più a una palude e che d’estate fanno fuggire tutti per la quantità di zanzare che attirano» continua Laura. La cura è proprio quella che manca al parco: non esiste più un guardiano, che prima preveniva gli atti di vandalismo, e l’amministrazione non se ne occupa a dovere. «Si potrebbe valutare di affidare la manutenzione del parco alla Protezione civile».

Villa Burba Cornaggia Medici, questo il nome originale, non può dimenticarsi della sua dimensione storica e artistica. Nata come "villa di delizia" femminile, vede disseminate all’interno del parco diverse statue di donne, che necessiterebbero un restauro (una di queste, insieme alla fontana sul davanti della villa, è da poco stata sistemata). Sulla cinta muraria, che è ancora quella originaria, potrebbero anche essere recuperati i mosaici di ciottoli di fiume, un tempo simbolo della villa. «Anni fa girava la voce che il Comune avesse acquistato la striscia di terra incolta che dà su via Tommaso d’Aquino, su cui si apre un ingresso del parco, sempre chiuso, per ampliare il giardino. Ma poi non se ne è saputo più nulla».

Nonostante si tratti del budget più alto di questa edizione, Laura sa che non si potrà fare tutto. «Mi piacerebbe semplicemente che il parco di villa Burba tornasse ad essere meta di pause pranzo, dati i tanti uffici nei dintorni, parco giochi per bambini, luogo di relax per famiglie, o anche set per i servizi fotografici dei matrimoni celebrati nella villa» racconta Laura, che non ha ancora avuto contatti ufficiali col Comune. I soldi sono stanziati, ma le modalità di realizzazione del progetto sono ancora incerte. L’amministrazione provvederà a mettere insieme uno staff specializzato che se ne occuperà, contattando Laura per eventuali decisioni. O, scherza lei, «almeno per l’inaugurazione del parco sistemato».

 

Per approfondimenti:
Bilancio Partecipativo: sul podio "Un lungo Olona migliore"

Redazione
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Pubblicato il 14 Aprile 2015
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