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CORSE A PELO: IO, SALVATORE LO MANTO, “L’INCOMPRESO”

Il fantino - muratore di Asti difende la sua passione e quella di tanti giovani di fronte alle "invasioni" senesi in ogni corsa a pelo...

Salvatore Lo Manto, a sinistra, insieme a Tagliabue, solo spettatore alle ultime corse di Asti


Durante le corse ad Asti di sabato 14 luglio, abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Salvatore Lo Manto. Il fantino astigiano, squalifcato in quella riunione, non senza un pizzico di polemica si è prestato alle nostre domande.

Parlaci di te e del tuo lavoro?

Che dire. Sono come mi vedi. Il mio mestiere vero è fare il muratore, ma monto i cavalli per passione vera passione e in questa impresa ho coinvolto i miei figli. La passione è la prima cosa che mi fa muovere e andare tra i canapi, so di essere a volte pignolo, ma quello che voglio è difendere quello che faccio e anche il lavoro dei miei figli. Questa è una cosa importantissima. Per quanto riguarda i cavalli, faccio un normale allenamento con particolare attenzione ai canapi. Spesso ci vuole pazienza, perchè non tutti i cavalli hanno questa attitudine. Bisogna lavorarci molto. Adesso, ne ho quattro di elementi che alleno coi miei figli all'Azienda Agricola Capocorno.

Prossime corse?

Sempre ad Asti. A Legnano non mi dispiacerebbe, se vorranno.

Ma questa passione profonda per i cavalli e le corse come è nata?

Tanti e tanti anni fa , grazie a uno zio che aveva i purosangue. Anche li lavoravo in continuazione, prima si facevano i box e poi si montava a cavallo. Da lì ho continuato in questo secondo lavoro.

E i figli come son stati "presi" da questa passione?

Semplicemente li ho trascinati io, vivendo giorno per giorno a pane e cavalli. Ammetto che vorrei portarli a Siena e penso che le qualità le abbiano, anzi spesso sono protagonisti in parecchie corse.

E ad Asti?

Si sta muovendo qualcosa soprattutto per i cavalli, qualche buon elemento per le mani c'è, ma per ora nulla di concreto.

Il tuo circuito preferito?

Neanche a dirlo, più pericoloso è, meglio è. Io vado e galoppo sempre fin in fondo, è lì che si vede il vero fantino. Mai tirarsi indietro.

Un modo di dire per Lo Manto padre?

Quando decidi di buttarti nella mischia, non devi pensarci. Vai e basta, sono questa la cosa e la qualità importante, mai tirarsi indietro.

Un ringraziamento a chi?

A Tagliabue che ha creduto in me e nel mio lavoro, lo ringrazio di esserci.

E un messaggio?

Qui ad Asti stanno rovinando i ragazzi della zona, che portano avanti la loro passione. C'è poco posto per loro poichè esiste purtroppo solo Siena… Se guardi, i palii più importanti sono soltanto 4, i due di Siena, Asti e Legnano, e c'è sempre gente di Siena. Questo è un dispiacere e ti demotiva tanto. Ricordiamo a tutti che io sono l'unico fantino che nel '98 ad Asti per Tanaro ha vinto senza briglie! Saluto tutti quanti ad Asti e a Legnano.

ALESSANDRA FAIELLA

Redazione
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Pubblicato il 22 Luglio 2012
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