(m.t.) – L'anno scorso l'errore sul tipo di terreno scelto per la corsa (qui il nostro servizio), questa volta la dimenticanza di una contrada.

Alla segreteria Anci (l'associazione che riunisce i Comuni d'Italia) proprio non ne va bene una con Legnano e il suo Palio.

Il nuovo errore è stato commesso sulla brochure curata dalla segreteria organizzativa Ancitel Lombardia, per presentare il convegno odierno "Verso Expo 2015, lo sprint dei Comuni e dei territori", a Palazzo Leone da Perego.

In una immagine stilizzata, ecco il castello visconteo con sette (sette!) vessilli: da sinistra, quelli di San Martino, La Flora, San Domenico, Sant'Ambrogio, San Bernardino, Legnarello e San Magno. Assolutamente mancante quello di Sant'Erasmo, dove qualcuno ha ripreso l'immagine e via web ha bandito il concorso: "Nuovo gioco paliesco: indovina l'escluso!".

Mario Almici, gran priore di Sant'Erasmo, eleva la sua protesta, civile ma ferma: «Il nostro Palio merita rispetto e così le contrade, chiamate spesso a promuovere una eccellenza della città, ma poi penalizzate in questa maniera».

Ma la dimenticanza di Anci, stamane, non è stato l'unico elemento di polemica, in materia di Palio. Infatti, durante il convegno, della Festa si è accennato solo nella parte finale, suscitando una reazione, seppur contenuta nei toni e soprattutto ironica, da parte del gran maestro Romano Colombo.

Ai giornalisti ha risposto il sindaco Alberto Centinaio: «Non possiamo pensare che il Palio sia sempre l'ombelico del mondo. E' sì una eccellenza, ma sul piano di tante altre. Noi, inoltre, abbiamo soltanto ospitato un convegno Anci e l'obiettivo non era presentare le bellezze della città».

Qui  il servizio sul convegno "verso Expo"