Comuni, Comitati e cittadini sempre più uniti nella lotta contro il progetto Solter: è questo il dato che emerge dall’assemblea pubblica che si è svolta ieri sera per informare i cittadini sulle azioni di opposizione intraprese contro il progetto per la discarica di rifiuti speciali nel sito ATEg11 (ex Cave di Casorezzo). 

Nonostante la pioggia, infatti, un numero significativo di cittadini ha preso parte alla Tavola Rotonda, che ha visto la partecipazione anche di molti esponenti dei Comitati e delle Istituzioni, rappresentate in sala dai Sindaci di Arconate, Canegrate, Cuggiono, Dairago, Inveruno, Legnano, Magenta, Marcallo con Casone, Mesero, Rescaldina, Robecchetto sul Naviglio, San Giorgio su Legnano e Villa Cortese.

Ad aprire la discussione il Sindaco di Casorezzo Pierluca Oldani, che ha brevemente riassunto gli eventi degli ultimi anni ed illustrato come il progetto Solter preveda il deposito nell’area ATEg11 di 151 rifiuti, molti dei quali cd. rifiuti a specchio, rifiuti, cioè, che, qualora talune sostanze raggiungano determinate concentrazioni, possono in realtà essere considerati pericolosi. Il Primo Cittadino casorezzese, in particolare, ha fatto aleggiare in sala lo spettro dei rifiuti con codice 19.12.12, cioè quelli derivati dalla triturazione grossolana di qualsiasi tipo di rifiuto: «C'è il pericolo che in questo modo arrivino a poco più di 100 metri dal centro abitato le ecoballe della Campania, dal momento che Solter fa parte del raggruppamento capitanato da Vibeco che si è aggiudicato la gara di appalto per il loro smaltimento».

Sono stati, poi, illustrati i due ricorsi presentati al T.A.R. Lombardia dopo la Valutazione di Impatto Ambientale favorevole rispetto al progetto resa da Città Metropolitana lo scorso 22 luglio. A spiegare i punti salienti del ricorso presentato da parte del P.L.I.S. del Roccolo insieme alle Amministrazioni Comunali di Busto Garolfo e Casorezzo, il Sindaco di Busto Garolfo Susanna Biondi. Si tratta, soprattutto, di aspetti normativi e legati all’analisi legale del documento di V.I.A., articolati in ben 12 diversi motivi: «Il ricorso è talmente logico – ha chiosato Biondi – che non c’è possibilità di confusione su quanto è stato fatto, e siamo sicuri che prima o poi qualcuno ci darà ragione».

È toccato poi a Giuliana Cislaghi di Salviamo il Paesaggio di Casorezzo illustrare il ricorso presentato dal suo comitato insieme a molti cittadini, che impugna gli atti basandosi sulla carenza di istruttoria rispetto agli aspetti ambientali e di salute pubblica.
(Qui l'articolo per approfondire le motivazioni alla base dei ricorsi) 

Sul palco anche il Sindaco di Inveruno Sara Bettinelli, Presidente del Patto dei Sindaci dell’Area Omogenea dell’Alto Milanese, e il Sindaco di Magenta Gianmarco Invernizzi, Presidente del Patto dei Sindaci dell’Area Omogenea del Magentino – Abbiatense, che hanno sottolineato che «tutte le amministrazioni del territorio giocano un ruolo di sostegno silente ma assolutamente convinto», ribadendo l’unità e la compattezza dei 50 Comuni schierati per il NO alla discarica.
«È una sconfitta – ha in particolare enfatizzato Bettinelli – che due zone omogenee debbano agire contro Città Metropolitana. L’auspicio è che questa problematica trovi soluzione non nelle aule dei tribunali, ma sul piano politico, riprendendo un dialogo interrotto o forse mai iniziato davvero».

Spazio, infine, alla replica di Pietro Mezzi, Consigliere di Città Metropolitana per la pianificazione territoriale, i parchi e l’ambiente, che ha garantito il suo impegno e la volontà di coinvolgere direttamente il Sindaco Metropolitano Giuseppe Sala per riportare al più presto la vicenda sui binari della gestione politica e sanare la frattura che si è creata.

A seguito dell'assemblea è intervenuto anche il consigliere regionale Fabrizio Cecchetti preannunciando una discussione in Regione per il no.