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Tosi: si va avanti, i lavoratori approvano l’accordo

Con 265 voti a favore i dipendenti dicono si -.  Tosi: la soddisfazione del Comune «si pensa al futuro»

Con 265 voti a favore i lavoratori Tosi approvano l'ipotesi d'accordo per rilanciare la storica azienda di turbine. Si è concluso alle 13.30 di oggi, mercoledì 20 maggio, il Referendum per l'approvazione del documento siglato unitariamente dai sindacati e dalla Presezzi.

La firma ufficiale, che permetterà alla società brianzola di insediarsi definitivamente in Piazza Monumento, avverrà con molta probabilità venerdì 22 maggio alle 17. Una fase altrettanto delicata sarà il momento in cui l'azienda dovrà far firmare i verbali di conciliazione ai 345 lavoratori.

Alle urne si sono presentati 304 dipendenti su 345: di questi, 37 hanno bocciato l'accordo, 3 schede sono risultate nulle e due bianche. Le votazoni hanno registrato l'88% di affluenza.

Un dato importante tanto che Edoardo Barra esponente sindacale della Fim-CISL Milano Metropoli Legnano Magenta l'ha definito un «risultato da non sottovalutare che impegnerà la Fim e la sua Rsu a garantire gli accordi raggiunti tra le parti vengano rispettati». Il sindacalista Barra ha poi spiegato: «Quello presentato è un  accordo difensivo con poche alternative, sicuramente figlio della situazione drammatica che la Tosi sta vivendo. I sindacati hanno fatto la loro parte e ora guardiamo al futuro di questa azienda e al suo rilancio. Quest'accordo rappresenta solo il punto di partenza. Siamo concentrati sul futuro e sulla gestione delle fasi di rilancio della Tosi. Saremo soddisfatti solo quando a tutti i lavoratori attualmente in forze alla Franco Tosi Meccanica verra garantita continuità di reddito senza ricorrere agli ammortizzatori sociali».

Adesso, allontanato il fantasma del fallimento, Presezzi potrà  assumere immediatamente 170 dipendenti Tosi Meccanica e, contestualmente, sarà l’Amministrazione straordinaria a revocare la mobilità per tutti i 350 attuali dipendenti. 

Anche Ermanno Cova, segretario regionale Fim Cisl Lombardia ha preso la parola: «L'accordo è identico al precedente che la Fiom non aveva firmato. Quel che conta oggi è che abbiamo evitato il fallimento, tutti i lavoratori sono salvi: ora voltiamo pagina. Il mancato raggiungimento  di un accordo avrebbe comportato, inevitabilmente, conseguenze disastrose, senza alcuna possibilità di recupero occupazionale perché tutti gli ordini sarebbero stati azzerati. Ora ci attendiamo un definitivo rilancio delle attività». Secondo Vittorio Sarti Segretario Gen. UILM-UIL Milano «Il rischio era troppo alto e proprio il fatto che al momento della firma dell’accordo è arrivato il ricorso al Tar della Lombardia da parte di Termomeccanica ha fatto si che i lavoratori siano andati in massa a esprimere il proprio consenso per dire basta e far immediatamente ripartire la Franco Tosi. Da adesso dobbiamo concentrarci tutti, nessuno escluso, per rilanciare questo grande marchio italiano, proveremo a risalire la classifica con l’obiettivo di tornare leader mondiali nella produzione di turbine e non solo.Come Uilm confidiamo nelle istituzioni e nelle decisioni del TAR con la speranza che avvengano nel più breve tempo possibile, sarebbe assurdo buttare tutto».

Mirco Rota, segretario generale della FIOM Cgil Lombardia invece ha ricordato: «Il numero più elevato dei lavoratori che hanno espresso liberamente e massicciamente il loro gradimento rispetto all'intesa raggiunta, conferma la sostanziale diversità di questa ipotesi di accordo rispetto a quella firmata separatamente, ed è evidente non solo che i lavoratori hanno respinto un'ipotesi separata, ma hanno apprezzato i notevoli punti di miglioramento del testo, nonostante oggi c'è chi ha voglia di fare apparire gli accordi simili tra loro. Erano forse gli stessi che gridavano al fallimento della Franco Tosi e all'abbandono del tavolo da parte della Presezzi, una volta respinta la prima bozza di accordo. È un'impostazione che va combattuta per onestà intellettuale».

Il segretario Rota ha ribadito: «Bisogna sottolineare con forza che se oggi c'è un accordo lo si deve ai lavoratori che hanno bocciato il referendum precedente. Se non si fosse bocciato l'accordo, tanto per intenderci, non ci sarebbero un piano industriale di cinque anni e le assunzioni a tempo indeterminato, non ci sarebbero la garanzia per i pensionabili, non ci sarebbe il diritto alla mensa, non ci sarebbe l'impossibilità da parte dell'azienda di licenziare nei cinque anni. È fin troppo evidente  aggiunge il segretario delle tute blu lombarde – che con questo voto, che i lavoratori hanno apprezzato,non solo si sono fatti passi in avanti in una trattativa difficile e a tratti estenuante, ma soprattutto il tenace lavoro fatto dalla Fiom con i suoi delegati nel corso di tutta la vertenza. Per noi tutto questo rappresenta un punto di partenza importante. Pretenderemo che la nuova proprietà inizi a portare da subito lavoro e investimenti per rilanciare la Franco Tosi».

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 20 Maggio 2015
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