Arriveranno domani, venerdì 13 novembre, in visita alla sede della Confindustria Alto Milanese tredici aziende bulgare del settore tessile-abbigliamento per conoscere il tessuto imprenditoriale locale e discutere delle possibili collaborazioni, produttive o commerciali. L’incontro, cui parteciperà anche il Console Generale bulgaro, Rossen Roufev, e il Consigliere Diplomatico dell’Ufficio Economico e Commerciale della Bulgaria Chavdar Adamski, rappresenta un’importante occasione per consolidare i rapporti istituzionali con uno dei Paesi europei con cui l’Italia ha da sempre ottimi rapporti.

La Bulgaria rappresenta infatti uno sbocco sempre più importante per le esportazioni e gli investimenti del nostro Paese. I suoi fondamentali macroeconomici sono solidi: il PIL è in crescita, la fiscalità è tra le più favorevoli in ambito europeo, la qualità della manodopera è alta. La sua posizione privilegiata, nel cuore dei Balcani, garantisce inoltre un collegamento strategico fra Europa ed Asia e, in prospettiva, rende il Paese uno snodo cruciale nei settori dell’energia e dei trasporti. Sul territorio operano oggi più di 1.000 aziende italiane o a partecipazione italiana, che impiegano circa 25.000 persone e producono un fatturato medio annuo di circa 2 miliardi di euro.

Anche sotto il profilo commerciale i rapporti tra Italia e Bulgaria sono molto buoni: il nostro Paese è infatti il terzo partner con una quota del 7,9% nel 2014. Il settore tessile-abbigliamento è tradizionalmente molto forte in Bulgaria e numerose sono le aziende del nostro territorio che hanno rapporti commerciali o accordi per produrre là i propri prodotti.

“Con questo incontro – commenta Giuseppe Scarpa, Presidente di Confindustria Alto Milanese – vogliamo gettare le basi per sviluppare relazioni durature e destinate a rafforzare la competitività delle nostre imprese. Per il comparto della moda, la Bulgaria è già da anni un’ottima piattaforma per produzioni di livello qualificato, ma può diventare anche un mercato di sbocco per i nostri prodotti finiti, penso in particolare ai tessuti”.