Anche quest'anno il gruppo ciclistico della Sangiorgese si è recato sulle colline toscane per partecipare all'Eroica Primavera (ciclostorica d'epoca). Ad angustiare i partecipanti é stato il bollettino meteo il quale preannunciava giorni di pioggia effettivamente riversata fino all'alba del 1 maggio. Il nostro pensiero era volto alle strade bianche e polverose che avremmo dovuto percorrere e che la pioggia avrebbe trasformato in pericolose lingue di fango scivoloso.

Malgrado la partenza é stata accompagnata dall'umidità pungente si è poi aperto il cielo ed il sole ha asciugato il terreno riscaldando anche gli animi. Come di consueto il programma prevedeva: circuiti di differenziati chilometraggi attraverso un paesaggio d'immutata bellezza; rievocazione storica dell'intramontabile ciclismo eroico; e ristori con prelibatezze locali nonché il frutto dei filari di Sangiovese sapientemente e amorevolmente accuditi.

Il gruppo della Sangiorgese, ormai coeso grazie alle varie avventure precedenti vissute insieme, ha dato sfogo a divertenti siparietti (complice la goliardica atmosfera) che hanno alleggerito la fatica dell'impresa. Non entriamo nei dettagli sugli episodi di ilarità. Piuttosto descriviamo, tra i tanti frammenti scenografici che il paesaggio offre, quello dell'attraversamento di un poggio verde smeraldo immerso nel silenzio. Solo il vento si sente fischiare appena e alza la polvere delle strade bianche ormai asciutte. L'altro versante della collina é coltivato a colza e proprio tra il manto dei fiori gialli ci lasciamo cadere per terra con lo sguardo perso nella volta celeste incorniciata da nuvole bianche che si spostano velocemente. Questo è uno tra tanti ricordi che vengono impressi come una punzonatura sul circuito della vita.